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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Musile di Piave / Via Pasubio

Bastoncini di incenso accesi in continuazione, rimane intossicata

Una donna di Musile di Piave è stata portata al pronto soccorso di San Donà. Condizioni non preoccupanti. Ma la "colpa" non era della stufa

Quell'incenso acceso in continuazione aveva "bruciato" sempre più ossigeno. Finché due persone non sono finite all'ospedale. O meglio, un cittadino di origini magrebine all'istituto sanitario di Oderzo ci doveva andare comunque, visto che lavora là. A un certo punto, però, si sarebbe sentito male, attirando l'attenzione dei medici. Gli accertamenti hanno mostrato una quantità anomala di monossido di carbonio nel sangue, cosicché è scattata l'allerta. Le sue condizioni non destavano grosse preoccupazioni, ma era possibile che quel problema fosse stato causato da una stufa difettosa.

Non c'era tempo da perdere, dunque, perché casi come questi possono risolversi in disgrazia in poco tempo. Nell'abitazione del cittadino senegalese, verso le 20 di mercoledì, sono intervenuti i vigili del fuoco. In via Monte Pasubio a Musile di Piave. All'interno tre persone, tra cui una signora che è stata trasportata al pronto soccorso. Anche per lei una lieve intossicazione da monossido di carbonio. Gli accertamenti, però, hanno stabilito che non era la stufa a funzionare in maniera scorretta. Non c'era alcuna perdita.

La "colpa" pare essere stata di quei bastoncini di incenso accesi in continuazione, senza aprire le finestre. Un modo lento e subdolo per intossicarsi. Una volta che i pompieri hanno aperto un po' gli infissi, l'ossigeno è tornato a fare capolino. Facendo rientrare l'allerta.

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