rotate-mobile
Cronaca Jesolo / Via Aquileia

Maxi intossicazione della scolaresca, l'Ulss: "La colpa non è della cena dentro l'albergo"

Sono arrivati i risultati dell'Ulss 10 sugli alimenti consumati il 5 marzo dal gruppo di 167 persone che poi si è sentito male a Jesolo. La titolare dell'Hotel Colombo: "Noi corretti"

Il colpevole? Chi lo sa. Di certo non il ragù di carne servito per cena all'Hotel Colombo di Jesolo alla maxi scolaresca pugliese che la scorsa settimana è finita per la gran parte in ospedale per controlli. I sintomi erano quelli dell'intossicazione alimentare, che ha colpito studenti e insegnanti (oltre che autisti). Una ventina i casi più pesanti: il gruppo, di 167 membri, sabato scorso si era fermato a Jesolo come tappa di una gita scolastica che li avrebbe dovuti portare a Praga. A destinazione alla fine ci sono effettivamente arrivati, ma con un giorno di ritardo. 

Domenica scorsa, dunque, nell'albergo Colombo di via Aquileia sono entrati gli ispettori dell'Ulss10, 24 ore più tardi poi anche i carabinieri del Nas. Entrambe gli accertatori hanno raccolto alcuni reperti degli alimenti serviti per cena ai ragazzi, tra cui ragù di carne, creme caramel, salame tipo "Milano". Ebbene, con una lettera di giovedì il dipartimento di prevenzione dell'Ulss10 mette nero su bianco che su questi alimenti "le analisi sono risultate regolari". 

"Gli esami confermano l'assolutà regolarità dell'analisi microbiologica effettuata dal Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione sui prelievi di alimenti operati presso il ristorante dell'albergo “Colombo” - dichiara l'avvocato Giacomo Vallese - i laboratori dell'Arpav  hanno escluso la presenza di qualsiasi enterotossina nei cibi servizi alla scolaresca del liceo Capace di Maglie (Lecce)". Sospiro di sollievo per la proprietà dell'albergo, che fin da subito aveva dichiarato suo interesse andare a fondo della vicenda. Per capire una volta per tutte i motivi dei malesseri collettivi (l'avvocato il 5 marzo spiegò che comunque i giovani si erano fermati in almeno due autogrill prima di arrivare a destinazione e la sera andarono in un locale notturno). 

“I risultati delle analisi non fanno che confermare l'assoluta genuinità dei cibi che normalmente vengono serviti a tutti gli ospiti dei nostri alberghi, sia che si tratti di comitive, gruppi o privati, in ogni periodo dell'anno - dichiara la signora Menazza, titolare con la sua famiglia di altri tre alberghi a Jesolo Lido - Siamo sempre stati lodati dai nostri turisti per l'estrema pulizia, l'igiene, e la cura meticolosa dei dettagli che si possono riscontrare all'interno delle nostre strutture ricettive".


“L’esame sui campioni di alimenti e i rispettivi risultati evidenziati sono uno dei dati da valutare insieme alle analisi svolte sulle persone e  all’indagine epidemiologica, in fase di raccolta - fa sapere l'Ulss10 - In seguito a tali riscontri verrà effettuata la relazione conclusiva sull’episodio di sospetta tossinfezione alimentare”.


Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni di categoria: "Come già capitato in passato, anche in questo caso rilevo come il nome di Jesolo sia stato indebitamente associato ad un grave problema di sicurezza alimentare - commenta il presidente dell'Aja, associazione jesolana albergatori, Massimiliano Schiavon - I processi mediatici che subiamo ancor prima di avere i risultati delle analisi sono inaccettabili. Jesolo è una località sicura. Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione spiacevole solo perché l'abitudine di sbattere il mostro in prima pagina prevale sulla buona pratica di aspettare le verifiche necessarie a formulare un giudizio".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi intossicazione della scolaresca, l'Ulss: "La colpa non è della cena dentro l'albergo"

VeneziaToday è in caricamento