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Cronaca Jesolo / Via della Pineta

Jesolo, ricercatori Cnr mappano un chilometro di fondale marino

L'obbiettivo è ottenere un'immagine “numerica” di un tratto di costa dal limite della spiaggia emersa fino a circa 1 miglio dalla linea di riva. Giovani al lavoro in zona Pineta

Un'immagine “numerica” di un tratto di costa jesolano dal limite della spiaggia emersa fino a circa 1 miglio dalla linea di riva. Questo l'obiettivo raggiunto, a Jesolo, dai ricercatori dell’Istituto di Scienze marine, Ismar, del Consiglio nazionale delle ricerche che hanno coordinato l’attività di misurazione dell’elevazione della spiaggia emersa e della linea di battigia, mappando il fondale jesolano con strumenti ad altissima risoluzione, in un’area di circa un chilometro di estensione.

L’area sulla quale si sono concentrati gli studi è stata il tratto di costa antistante l’Hotel Regent’s in Pineta, in quanto “Area Test Strategica” all’interno del Progetto denominato Ritmare (La Ricerca Italiana per il Mare), il più corposo dei "Progetti Bandiera" finanziati dal nostro Paese a partire dal 2012, coordinato dal Cnr. A conferma della rilevanza di questo tratto di spiaggia come “caso di studio” paradigmatico, la Ismar ha anche posizionato dallo scorso marzo (in collaborazione con il Comune di Jesolo e la Regione Veneto) uno strumento che misura “in continuo” l’andamento della marea, della velocità delle correnti e dell’altezza delle onde che caratterizzano le mareggiate locali. I dati acquisiti consentiranno nei prossimi anni ai ricercatori Ismar di “modellizzare” con strumenti matematici innovativi e l’impiego di supercalcolatori, le dinamiche di questo importante tratto di mare, per comprenderne processi di circolazione, trasporto di sedimenti, evoluzione della linea di riva e modifiche morfologiche.

Tale interesse scientifico è stato ben recepito dal territorio locale e l’attività, coadiuvata da mezzi e uomini della locale Capitaneria di Porto, ha ricevuto importanti supporti logistici, oltre che dall’Ufficio Demanio del Comune, anche da Jesolo Turismo. Numerosissime le domande da parte di bagnanti e curiosi, attratti dall’attività dei ricercatori e coinvolti dalle loro spiegazioni sul tema. “Questa prima fase di misure servirà a definire lo “stato di partenza” dell’area in esame” – spiega Sandro Carniel, ricercatore dell'Ismar di Venezia - al quale verranno poi integrate le misure acquisite sia dal punto di misura permanente che durante campagne mirate condotte con cadenza bi-mensile”. Completano il quadro delle speciali telecamere atte a monitorare l’andamento della linea di riva e l’evoluzione delle barre litoranee per la durata del progetto, previsto in scadenza a fine 2016. Ma l’interesse da parte della comunità oceanografica italiana per questo importante tratto di costa veneta va oltre. Il gruppo di ricerca sta perfezionando una proposta per una attività di monitoraggio che verrà effettuata nel periodo invernale a bordo della nave oceanografica del Cnr “Urania”; la campagna oceanografica vedrà la partecipazione di esperti internazionali e prevede anche l’utilizzo di un mezzo autonomo sottomarino (denominato Remus) che scorrazzerà nell’area appena “fotografata”, per acquisirne la nuova batimetria e raccogliere in poche ore informazioni su tutta l’area in esame.

“Le attività che portiamo avanti a Jesolo rappresentano un rilevante investimento in termini di cervelli, mezzi e denaro. Noi ci crediamo fermamente e ci ha positivamente colpito la grande disponibilità dell’Amministrazione nei nostri confronti – continua Carniel -. La conoscenza della dinamica dei processi costieri dell’area jesolana potrà aiutare a decifrare, comprendere e prevedere come questa zona reagisca non solo alla circolazione “media”, ma anche a  mareggiate estreme, che nel recente passato si sono rese responsabili di grandi disagi ed ingenti danni”. “Questa importante collaborazione dev’essere il punto di partenza di uno studio scientifico e dettagliato sulle maree – commenta il sindaco Valerio Zoggia – e siamo soddisfatti per l’avvio di questa collaborazione con un giovane gruppo di scienziati del Cnr”.

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