L'estate è vicina, sequestrati migliaia di capi a Jesolo Lido
Continuano gli accertamenti della polizia locale e della Camera di commercio di Venezia. Un negoziante cinese martedì è finito nei guai
Continuano a mietere vittime i controlli congiunti tra gli agenti della polizia municipale di Jesolo e gli esperti del settore Vigilanza Prodotti e Lotta alla Contraffazione della camera di commercio di Venezia. La stagione turisti è alle porte e proprio per questo motivo gli accertamenti se possibile si fanno ancora più accurati, sulla base di un protocollo d'intesa già siglato tra la prefettura di Venezia, l'Ente camerale lagunare e le principali amministrazioni locali della provincia. Dopo i due minimarket sorpresi con merce in vendita irregolare nelle settimane scorse, il 27 maggio è finito nei guai un altro negozio di abbigliamento del Lido di Jesolo. Sono stati sequestrati infatti migliaia di prodotti (2651 per la precisione), specie capi di intimo.
La loro "colpa" avere etichettature molto carenti in fatto di riferimenti su chi abbia confezionato la merce e su chi l'abbia importata. In più in molti casi mancavano i dettagli sulla composizione del tessuto. Il commerciante, di nazionalità cinese, è stato quindi raggiunto da una maxi multa. Requisiti dalle forze dell'ordine 218 costumi da bagno, 145 costumi da bagno per bimbi, 45 felpe per bambini, 423 t-shirt, 83 maglie con in più pantaloni, 10 felpe, 191 boxer da spiaggia, 518 mutande da donna, 310 mutande da uomo, 257 reggiseni, 110 capi di abbigliamento intimo, 238 bermuda, 22 tute da ginnastica, 2 cappotti per bambina, 12 giacche a vento per bambino e 67 maglie con pantaloni. Sono state inoltre prelevate nove maglie e una felpa per possibili indizi di contraffazione.
"L'assessorato alla Sicurezza sta utilizzando tutte le modalità previste dalla legge per cercare di debellare il più possibile, con le risorse disponibili, ogni forma di abusivismo - dichiara l'asssessore alla Sicurezza Luigi Rizzo - che è anche una forma di concorrenza sleale".
