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Cronaca

La firma di Zappalorto mette al sicuro i nizioleti dalle doppie

Il commissario straordinario ha approvato giovedì mattina la delibera con cui si istituisce il nuovo stradario cittadino. Un lavoro lungo anni

Dopo lunghe polemiche e diatribe, il commissario straordinario Vittorio Zappalorto ha approvato giovedì, con i poteri della Giunta, il nuovo stradario del Centro storico di Venezia. Non una questione di poco conto, visto il dibattito che subito si è infervorato tra residenti e l'ex amministrazione comunale in merito a doppie e pronunce. Già nel 2009 Ca' Farsetti aveva avviato uno specifico “Progetto di ripristino dei nizioleti veneziani” per procedere a una ricognizione e una verifica sistematica dei toponimi da formalizzare in uno stradario ufficiale, cui fare riferimento in occasione di interventi di manutenzione e ridipintura. Nel marzo del 2012 il nuovo stradario era stato approvato.

I primi interventi sistematici di ridipintura dei “nizioleti”, realizzati grazie a contratti di sponsorizzazione nel 2012 e 2013 nei sestieri di san Marco e San Polo, avevano però suscitato un vivace dibattito in città e sulla stampa a causa di alcune delle soluzioni di scrittura adottate, che, per quanto corrette dal punto di vista storico-documentale (in particolare in riferimento ai “Cattastaci Austriaci” del 1786 e 1802) erano in contrasto con altre versioni di consolidata tradizione e con un diffuso “sentire comune” della cittadinanza, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di consonanti doppie in toponimi quali ad esempio “Terrà” (invece di Terà), “Madonnetta” (invece di Madoneta), Parrucchetta (invece di Parucheta). Tutti nizioleti al suo tempo presi di mira dal "giustiziere delle doppie", che nottetempo con della vernice nero ne cancellò gran parte.

L’amministrazione comunale aveva quindi avviato un confronto sia a livello culturale e scientifico, con il convegno “Onomastica grafia e lingua veneziana” tenutosi nel dicembre 2013 all’Ateneo Veneto, sia a livello di cittadinanza. Il Servizio Ecografico e Toponomastica della Direzione Sviluppo del territorio ha quindi predisposto la revisione della toponomastica dei sestieri di Venezia, accogliendo la richiesta di eliminazione delle consonanti “doppie” e, contestualmente, effettuando una ricognizione complessiva per l’eliminazione di eventuali errori nel vigente stradario. Questo accurato lavoro, che ha riguardato la correzione di oltre 400 toponimi con la supervisione della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna, si è concretizzato con l’approvazione della delibera di revisione dello stradario del Centro Storico di Venezia. Gli interventi per la correzione e manutenzione dei “nizioleti” saranno eseguiti in base alle disponibilità finanziarie di volta in volta reperite con la sottoscrizione di appositi accordi e protocolli d’intesa, anche ricorrendo a contratti di sponsorizzazione.

“Ringrazio il tavolo tecnico, presieduto dal sub-commissario Manno che ha lavorato a stretto contatto con la Soprintendenza - ha dichiarato Zappalorto - Con questa delibera avviamo un'ulteriore azione che va verso l'educazione al decoro e alla cultura, verso quel sentire comune che porta a fare davvero nostra la città nella quale viviamo, qualità peraltro ampiamente dimostrata dalla passione dei gruppi di cittadini che hanno dato il loro contributo alla questione della toponomastica veneziana”.

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