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Cronaca Spinea / Via Rossignago

Ladri entrano in casa e scardinano la cassaforte a colpi d'accetta

Il raid nel tardo pomeriggio di mercoledì in via Rossignago a Spinea. Bottino di quasi 10mila euro. I delinquenti hanno lasciato lì l'arnese

Entrano nell'appartamento, scovano la cassaforte e la aprono come una scatoletta di tonno, scardinandola dal muro a colpi d'accetta. I vicini di casa sentono il trambusto ma lanciano l'allarme troppo tardi, cosicché quando i carabinieri sono arrivati sul posto mercoledì sera verso le 18.30 dei furfanti non c'era più alcuna traccia. Nonostante prima avessero messo a soqquadro un'abitazione e avessero trovato il tempo di minacciare tre ragazzi vicini alla loro direttrice di fuga. Uno dei delinquenti avrebbe puntato un bastone verso di loro, inducendoli a chiudersi in un garage del residence.

La paura del resto in quei momenti fa novanta. A essere visitato è stato un appartamento al primo piano di un condominio di via Rossignago a Spinea. I furfanti si sono arrampicati sul tetto di un capanno agricolo, poi hanno raggiunto il terrazzino dell'abitazione e hanno forzato una finestra laterale rispetto alla terrazza. Dopodiché hanno messo piede nell'appartamento, quando già attorno a loro era calata l'oscurità. Non che avessero cercato di nascondere la propria presenza: quella grossa accetta nel momento in cui è stata scagliata più volte contro il muro e la cassaforte ha fatto un gran rumore. I vicini hanno udito, ma non hanno collegato il frastuono a qualche intruso. E chi invece è uscito fuori per controllare cosa stesse accadendo (come uno dei ragazzi poi minacciati) si è ritrovato un bastone puntato contro dai delinquenti, che parlavano con accento dell'Est.

Non solo sono stati trafugati i gioielli custoditi nel forziere, ma dopo il raid mancherebbero all'appello anche un tablet e alcuni orologi. Per un bottino che secondo i proprietari potrebbe sfiorare i diecimila euro di valore. A razzia ultimata, come "souvenir", i delinquenti hanno lasciato nell'appartamento l'accetta, su cui ora si concentrano gli accertamenti dei carabinieri. Improbabile però che malintenzionati del genere si siano "dimenticati" di usare i guanti. La batteria è entrata in azione proprio nel momento in cui i due coniugi si trovavano entrambi fuori casa, l'uno dal medico e l'altro ancora al lavoro. Anche il loro cane quindi non c'era. La situazione ideale per perpetrare una razzia, senza nemmeno preoccuparsi di fare troppo rumore. Per poi scappare attraverso i campi.

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