"Siamo nuovamente testimoni involontari dell'ennesimo slogan sulla sicurezza che il governo Renzi sta attuando anche nella nostra città". I rappresentanti dei sindacati di polizia Silp Cgil, Ugl PdS, Coisp, Consap, UilPolizia non vedono di buon occhio l'arrivo di otto pattuglie del reparto di prevenzione crimine di Padova in città. O meglio, la decisione viene salutata naturalmente come qualcosa di positivo. Ma "a tempo". E come tale quindi dai benefici limitati per Mestre e Marghera. "Non è questa la risposta ai cittadini esasperati dai continui furti, scippi, rapine che ormai quotidianamente minano la serenità di tutti - dichiarano i sindacati in una nota unitaria - Al termine tutto tornerà come prima".

I sindacati puntano il dito contro i tagli imposti dal governo: "Siamo rimasti senza mezzi, benzina, divise e anche uomini - dichiarano - Quegli stessi uomini che verranno impiegati nelle strade di Mestre e Marghera sono gli stessi che fino al giorno prima servivano per le medesime ragioni a Vicenza, Padova, Verona, Belluno, Treviso e Rovigo. Sono favole raccontate per non voler dire la verità e cioè che in questo paese i tagli scellerati adottati, in mancanza di una riorganizzazione dell’apparato sicurezza, ci hanno prima impoverito e poi resi insicuri e, nonostante tutto, si continua imperterriti nella strada della menzogna".

Dunque il problema sicurezza, per essere risolto alla radice, andrebbe risolto secondo i rappresentanti dei poliziotti in primis da Roma: "Noi tutti dobbiamo pretendere che nell'agenda del governo si torni a parlare e a investire in sicurezza - sottolineano - riorganizzando l’apparato in un contesto di confronto e proposte che valorizzi la fondamentale esperienza dei territori e degli addetti ai lavori. L’attuale esecutivo, anziché vendere fumo su ogni tema, ascolti la voce di chi, ogni giorno in prima linea, affronta una vera e propria emergenza nazionale".