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Cronaca

Grandi navi, per il giornalista inglese sono "insostenibili"

Lee Marshall, nota penna di Traveller pubblicato in Italia da Internazionale, accusa la politica cittadina di non avere un piano concreto per Venezia

Non sono solo i ragazzi del centro sociale Morion, i veneziani esasperati o i giovani ambientalisti a denunciare i danni che le grandi navi causerebbero al delicato ecosistema della Laguna. A schierarsi dalla parte dei “no”, assieme al Comitato e alle centinaia di persone che domenica hanno manifestato contro i natanti da crociera a Venezia, infatti, ora c'è anche il famoso giornalista britannico Lee Marshall, collaboratore di Traveller e pubblicato in Italia da Internazionale.

IN CANALE CONTRO LE GRANDI NAVI: LA MANIFESTAZIONE DI DOMENICA

L'ACCUSA – L'editorialista inglese prende lo spunto proprio dalla protesta avvenuta nel fine settimana tra il porto e il canale della Giudecca per puntare il dito contro la politica permissiva che secondo lui verrebbe portata avanti dall'amministrazione cittadina. Per il columnist Venezia non avrebbe un piano organico di regolamentazione e l'unica cosa che viene fatta dagli amministratori locali è quella di “svendere” il centro storico al miglior offerente. Marshall cita come “assurdo e insostenibile” il passaggio a 150 metri da piazza San Marco e l'attracco a pochi passi dalle case di San Basilio. Il giornalista sottolinea poi come il turismo da crociera non porti poi questo grande aiuto economico, ma solo visitatori mordi e fuggi, mentre i lavoratori veneziani al porto conserverebbero tranquillamente l'impiego anche senza le grandi navi. Quello che manca, conclude Marshall, è un piano concreto per una Venezia alternativa, una “dove i pochi abitanti non siano solo un tocco di colore”.

Corteo No Grandi Navi, battaglia al Tronchetto (foto di Giacomo Costa)

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