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Teste rasate contro la leva obbligatoria: il faccia a faccia fra studenti e Berti dei 5S

Coordinamento degli studenti Medi in piazza martedì, e per alcuni di loro taglio dei capelli in diretta per protesta contro la proposta di reintroduzione del servizio militare obbligatorio.

'Ripudiamo la guerra'

Fra i manifestanti, più di un centinaio di studenti e di cittadini - insieme alle organizzazioni studentesche: Rete degli Studenti Medi del Veneto, Studenti Per, Udu Padova, Unione degli Universitari Venezia, Studenti Per, Accademia di Belle Arti Verona e Unione degli Universitari Verona, alcuni hanno incontrato Jacopo Berti, del M5S al Consiglio Regionale Veneto, dimostrando apertamente il disappunto per questo e altri provvedimenti dell'esecutivo.

“Se la Regione ci vuole soldati, ordinati e omologati, i nostri capelli sono il massimo che siamo disposti a darle: che ne faccia quello che vuole. Ma giù le mani dal nostro futuro e dal nostro tempo.” Dichiara Rachele Scarpa, coordinatrice della Rete del Veneto. "L'educazione che si vorrebbe trasmettere con questa legge - spiegano gli studenti Medi - è un'educazione militare all'obbedienza e non all'analisi critica. Nell'epoca di Salvini e della restaurazione dei confini d'altronde, un esercito per difenderli quei confini va tirato fuori da qualche parte. Noi non ci stiamo. Come dice la Costituzione ripudiamo la guerra e chi la usa per fare politica sulla pelle dei più deboli. Anzi, per noi è l'occasione per ricominciare a dire che se si vuole investire sull'educazione questo deve essere fatto a partire dalle scuole, tornando a investire sul nostro futuro, realizzando un'istruzione veramente gratuita, accessibile a tutti, che insegni a essere solidali, accoglienti, a rifiutare la guerra in ogni sua forma. Cambiamo la scuola per cambiare il paese".

Servizio civile

“È l’ennesimo provvedimento-propaganda, nei fatti irrealizzabile perché costerebbe più dell’abolizione della riforma Fornero e del reddito di cittadinanza messi assieme - spiega Alessandra Moretti, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha incontrato i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi che hanno manifestato all’esterno di Palazzo Ferro Fini -. Si tratta di un’ulteriore perdita di tempo. Basterebbe che il governo aumentasse le risorse per rendere praticabile, per tutti quelli che ne fanno richiesta, il servizio civile universale. Sono le stesse associazioni che si occupano di volontariato e sociale a chiederlo, sottolineando come l’educazione dei nostri giovani al senso del dovere, dell’impegno civile e della solidarietà si sviluppi attraverso le esperienze che il servizio civile universale propone con il lavoro sul territorio".

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