Un nuovo immobile per il liceo Montale di San Donà: oltre 2.600 metri quadri di superficie coperta ottenuti dall’abbattimento di edifici presenti e dalla riqualificazione di altre strutture. E, insieme alle stanze per l'insegnamento, anche una palestra con i relativi servizi, un auditorium da 150 posti, due aule polifunzionali, una biblioteca e altri spazi tecnici. Alla fine il liceo potrà fruire di due sedi contigue in una zona centrale e ben servita dai mezzi pubblici. Entro novembre 2018 saranno affidati i lavori, la cui durata è stimata in 18 mesi.

Riqualificazione del Cfp

Lo annunciano il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, e, per la Città metropolitana, l’assessore Elena Donazzan con delega all’istruzione e formazione. L'intesa è stata raggiunta martedì e prevede la riqualificazione del polo scolastico dell’ex Cfp (centro di formazione professionale): le fasi dell’intervento comprendono la già avviata risistemazione e messa a norma delle aule e un secondo step con l’intera riqualificazione degli immobili. In cambio dell’impegno regionale a permutare gli spazi dell’ex Cfp con altri sui quali si sta trovando l’accordo, la Città metropolitana investirà i 3,5 milioni di euro di contributo statale già concessi a seguito di valutazione regionale.

"Risultato soddisfacente per tutti"

"L’intesa – sottolinea Forcolin - riqualifica una zona centrale di San Donà, mette d’accordo tutti e assicura spazi funzionali ed attrezzati al liceo Montale per i prossimi 20 anni. Siamo partiti con l'impegno di vedere tutte le classi dell’istituto riunite in un’unica sede, ed ora, grazie a concomitanti opportunità, riusciremo addirittura a completare degli spazi importanti, quali laboratori, auditorium e palestra. Un grazie alla Città metropolitana per il proficuo lavoro ed alla Regione per aver colto una grande opportunità di investimento sul mondo della scuola, a San Dona di Piave, con oltre 3 milioni di euro arrivati dal ministero". Per Donazzan si tratta di un "buon risultato, reso possibile da una programmazione dell’offerta formativa più vicina possibile al territorio. Se avessimo avuto la possibilità di riassumere in un unico soggetto tutte le competenze relative alla scuola, così come andiamo chiedendo con il negoziato sull’autonomia, avremmo potuto raggiungere questo risultato in tempi ancora più veloci".