Imposte di soggiorno per pagare la Tari, M5S: "Comune non sia il bancomat di Veritas"
Si tratta della manovra comunicata da Zuin dopo l'approvazione della previsione di bilancio 2018-2020. Le consiglieri pentastellate: "Si tratta di una manovra illegittima"
Un milione e mezzo prelevati dall'imposta di soggiorno per pagare la Tari ed evitare il salasso ai cittadini. Si tratta della manovra adottata dall'Amministrazione per non far pesare sui veneziani l'aumento del 5% previsto per la tasse sui rifiuti per il 2018. A sottolineare il provvedimento era stato l'assessore al Bilancio del Comune di Venezia Michele Zuin, dopo l'approvazione della previsione di bilancio per il triennio 2018-2020. Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta, ammonendo il Comune di non "usare l'imposta come bancomat per Veritas".
M5S: "Illegittimo"
"La manovra - spiegano le consigliere - dichiarano le consigliere Elena La Rocca e Sara Visman - oltre ad essere impropria è anche illegittima in quanto il D.Lgs. 14.03.2011, n. 23 pone un espresso vincolo di destinazione dell'imposta di soggiorno al finanziamento di interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali".
"Soldi da destinare al turismo"
"Ricordiamo - continuano le pentastellate in nota - che l'anno scorso la consigliera Visman aveva presentato una mozione proprio per mettere i presupposti per destinare parte degli introiti dell'imposta di soggiorno anche alla pulizia della città. Chiedeva di creare un piano generale di sviluppo quale presupposto programmatico per destinare parte dell'imposta di soggiorno alla raccolta dei rifiuti, quelli però solo prodotti dai turisti. Inoltre è stato anche bocciato l'emendamento che prevedeva un limite al prelievo del gettito, per metterci una pezza, il che espone il Comune a diventare, attraverso l'imposta di soggiorno, il bancomat di Veritas".
