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Cronaca

Illegalità nell'edilizia, Terzo: "C'è una mafia economica ignorata da tutti"

Basta, sostiene il magistrato a Mestre, inseguire spacciatori e Vu Cumprà: il vero problema sono imprenditori che truffano, direttori di banca silenziosi, commercialisti che omettono

Si è tenuto oggi a Mestre, nella sede della Cgil regionale (in via Peschiera 5), a partire dalle ore 10, un incontro promoso dalla Fillea, il sindacato degli edili, per discutere sull'"allarme legalitànel settore dell'edilizia, che, sostengono i promotori, non interessa solo traffici ed attività illecite, ma si insinua nella carne viva del tessuto economico e produttivo regionale, distruggendo imprese o alterandone la gestione e recando danni enormi alle ditte sane, oltre che alla collettività.

Dopo l’introduzione del segretario generale della Fillea veneta, Leonardo Zucchini, sono intervenuti Roberto Terzo, sostituto procuratore DDA (Direzioni Distrettuali Antimafia) di Venezia, Emilio Viafora, segretario generale della Cgil del Veneto, Matteo Civiero, docente a Ca’ Foscari, Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale della Fillea Cgil.

Attraverso questa iniziativa, spiega Zucchini in una nota, non si è inteso solo "lanciare un messaggio alle istituzioni ed agli attori sociali, ma anche presentare alcune iniziative che ci impegnano direttamente su questo fronte". La prima di tali iniziative sarà, in particolare, l’istituzione di un Osservatorio per la Legalità nel settore delle costruzioni, nel quale "far confluire una serie di dati che ci consentono di valutare aziende, appalti ed opere con uno scambio di informazioni dal nord al sud del paese per una migliore tutela del lavoro e della regolarità in uno dei settori più a rischio per evasioni contributive e fiscali, sfruttamento di manodopera ed infiltrazioni criminali".

La volontà è, allora, quella di contribuire a contrastare l’economia illegale che, sostiene il sindacato, si sta allargando a dismisura a fronte della crisi. L'invito è poi rivolto alla regione del Veneto, affinché si attivi per la "definizione del Patto regionale per la Legalità, marcando confini netti su questo delicatissimo terreno ed assumendo una precisa ed inequivocabile scelta di campo”.

Tra gli interventi più illuminati nel corso dell'incontro, vi è sicuramente quello di Roberto Terzo: chiede un cambiamento nell'impostazione del contrasto all'illegalità, il magistrato simbolo della lotta alla criminalità organizzata, sul quale si sono concentrati, tra gli altri, pure gli apprezzamenti di Roberto Saviano.

Ed è un cambiamento totale quello necessario al Bel Paese, capace di coinvolgere ogni livello, da quello normativo, a quello sociale, fino a quello culturale. Bisogna andare, ha evidenziato Terzo, oltre il mafioso, il terrorista, lo spacciatore, il Vu Cumprà con le false Vuitton, sui quali si concentrano continuamente gli sforzi delle forze dell'ordine e la capacità divulgativa dei giornali. Altre sono le manifestazioni dell'illegalità che hanno contribuito a creare l'attuale malsano sistema economico. Imprenditori che truffano, direttori di banca silenziosi, commercialisti che omettono e si rendono complici: ignorate quasi totalmente, sono queste forze economiche che contribuiscono in larga parte alla creazione di un sistema perverso, che è necessario correggere.

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