Mafia e urbanistica, dove sono le infiltrazioni? Studio nel Veneziano

Politiche urbanistiche e infiltrazioni criminali, che legame c’è nel Veneziano tra questi due aspetti? Lo dirà la ricerca sulla speculazione edilizia presentata giovedì mattina nella sede mestrina della Provincia di Venezia dall’assessore all’Ambiente, Paolo Dalla Vecchia. Lo studio si riferisce al Veneto Orientale e pone la lente d’ingrandimento soprattutto sul territorio comunale di Caorle. Il titolo è proprio “Veneto orientale: speculazione edilizia e infiltrazione criminale. Analisi di un modello di sviluppo territoriale", il progetto è curato dalla sociologa dell’Università di Padova Claudia Mantovan assieme a Laura Fregolent, urbanista dello Iuav di Venezia e coordinatrice del comitato scientifico dell'Osservatorio ambiente e legalità.  

Questa ricerca rappresenta il primo studio sistematico delle interazioni tra insediamenti criminali e politiche urbanistiche in un'area dove è già stato accertato l’insediamento delle mafie. Gare, appalti ed eventuali favori personali: il tema è certamente molto attuale, alla luce anche degli scandali scoppiati recentemente in laguna.

L’assessore Paolo Dalla Vecchia ha commentato: “La Provincia ha mantenuto alta l’attenzione su questi temi. Legambiente ci ha riconosciuto questo impegno, assegnandoci proprio lo scorso anno il premio nazionale “Legalità e ambiente” per aver promosso un tavolo tecnico con le forze dell’ordine che si riunisce periodicamente in Provincia, e aver destinato ai corpi di polizia parte degli introiti delle sanzioni comminate per i danni ambientali”.  Claudia Mantovan invece ha spiegato: “Dall’analisi condotta sono emersi lo sviluppo intenso a partire dagli anni ’50 e una programmazione edilizia con scelte che hanno portato alla realizzazione di rilevanti espansioni urbanistiche. I Comuni interessati dal fenomeno sono di piccole dimensioni, ma con flussi turistici importanti”. Chiaro il riferimento alle località balneari del litorale.