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Cronaca Portogruaro

Portogruaro: passa la piena dei fiumi, restano danni e polemiche

Giovedì rientra l'allerta anche in Riviera. Danni per le opere idrauliche già di 200mila euro in Veneto orientale. Più i problemi per i cittadini

Si allevia l'allerta fiumi tra il Portogruarese e la Riviera del Brenta. I corsi d'acqua tra la tarda serata di mercoledì e la nottata seguente sono in gran parte rientrati negli alvei, ed è solo questione di tempo affinché la situazione torni alla normalità. Solo temporaneamente, però, visto che già dal weekend sono previste ancora precipitazioni. Se saranno intense come quelle di mercoledì si vedrà, fatto sta che la perturbazione annunciata non dovrebbe essere di tipo sciroccale (quindi proveniente dall'Adriatico), bensì arrivare da Ovest. Tutt'altro scenario, dunque. Anche se con il meteo e i terreni già intrisi d'acqua non si può mai sapere.

Ora, però, la macchina dell'emergenza può rifiatare: vigili del fuoco, protezione civile, Genio civile, tecnici dei consorzi di bonifica hanno lavorato alacremente per 48 ore per cercare di prevenire i danni prima e di arginarli poi. Ora che la piena se ne va, però, restano i danni e le polemiche. Come sempre accade in questi casi. Se è ancora presto per avere il quadro della situazione per quanto riguarda i danni a privati e aziende (dalle prime immagini comunque molto ingenti, tra garage sommersi, auto fuori uso, primi piani delle abitazioni sott'acqua e attività produttive messe in difficoltà), gli strascichi appaiono già pesanti per le opere di ripristino idraulico delle zone colpite.

Solo in Veneto orientale la prima stima parla di 200mila euro di fabbisogno per rimettere in sesto pompe e strumentazioni indispensabili durante le emergenze. La conta arriva dal consorzio di bonifica Veneto Orientale e arriva diretta sulle scrivania della Regione. Intanto alle 9 della mattina di giovedì i vigili del fuoco avevano ultimato gli interventi in coda tra Portogruaro e il circondario, mentre a Vigonovo (dove le scuole sono rimaste chiuse su ordinanza del sindaco) una idrovora sta smaltendo l'acqua in eccesso. Gli unici problemi si registrano ancora a Bojon (in via Lourdes e in via Brenta, dove una fattoria ha subito degli allagamenti) e Campolongo Maggiore. Si respira dunque, almeno in parte. A contribuire a migliorare lo scenario nella serata di mercoledì l'apertura da parte del Genio civile delle chiaviche del Tagliamento.

In modo da permettere a tutto il bacino minore di trovare una valvola di sfogo. Dopo che poco meno di 24 ore prima erano caduti al suolo quasi 200 millimetri d'acqua, quando il sistema d'emergenza è tarato per un livello comunque straordinario di 70. Continuano a persistere problemi nelle aree rurali di San Michele al Tagliamento e di Concordia Sagittaria. Oltre che in quelle della Riviera. Ma la prima piena sembra essere passata. L'annata piovosa si ripercuote anche sul conto inerente il consumo di energia elettrica per il funzionamento degli impianti idrovori nel Veneto orientale: si stima una "bolletta" di oltre 3 milioni di euro, come negli anni scorsi in cui la piovosità è stata ugualmente molto superiore alla media e caratterizzata da fenomeni molto violenti.

DANNI ALLA CASA DELLE FARFALLE - Ammontano a circa 200mila euro i danni causati dal maltempo nella “Casa delle Farfalle”, la comunità alloggio dell’Ulss10 per la cura dei disturbi alimentari e del peso. Giovedì il responsabile del servizio tecnico dell’Ulss10, ingegner Peter Casagrande, ha effettuato un sopralluogo per redigere una prima stima dei danni in seguito all’allagamento della struttura: danneggiati tutti gli arredi al pian terreno (9 stanze da letto, cucina, sala ricreativa), delle pavimentazione, dei muri, delle porte interne ed altro. Serviranno circa tre mesi per poter ripristinare le attività nel CDCAP di via Resistenza, nel frattempo l’azienda ha avviato la ricerca di una nuova struttura, sempre a Portogruaro, che possa ospitare momentaneamente le nove pazienti.

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