Maltempo in Veneto, il governatore Zaia chiede lo stato di calamità
Dopo piogge, alluvioni e mareggiate che hanno danneggiato coltivazioni e spiagge la Regione chiede gli aiuti dello stato per tutti i comuni
Le piogge e gli allagamenti delle scorse settimane continuano ad avere ripercussioni sull'economia del Veneziano e di tutto il Veneto così, dopo le parole della presidente della provincia Francesca Zaccariotto, che nei giorni scorsi aveva anticipato la sua decisione di chiedere lo stato di crisi, adesso tocca al governatore Luca Zaia intervenire.
PARLA ZAIA - “Ho intenzione di chiedere lo stato di calamità per tutti i 581 comuni del Veneto, che, in varie dimensioni, hanno avuto dei problemi che vanno dall'allagamento ai danni all'agricoltura, piuttosto che quelli alle spiagge, ad oggi impraticabili". Così si è espresso il presidente della Regione a margine di un incontro pubblico a Jesolo. "È la primavera più piovosa degli ultimi 200 anni. L'agricoltura - ha detto - non è riuscita a fare coltivazioni, abbiamo avuto danni a 360 gradi in Veneto. Se non é calamità questa...".
LA PRESIDENTE ZACCARIOTTO CHIEDE LO STATO DI CRISI
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TUTTI I DANNI DEL PRIMO GIORNO DI PIOGGE
I DANNI - Per fronteggiare le varie situazioni di emergenza nel Veneziano, legate allo stato di sofferenza in cui si è venuta a trovare parte della rete idraulica minore della provincia, sono stati impegnati 130 volontari di protezione civile appartenenti ai gruppi e associazioni di Cavarzere, Cinto Caomaggiore, Ceggia, Cona, Concordia Sagittaria, Chioggia, Gruaro, Noventa di Piave, Marcon, Martellago, Noale, Portogruaro, Scorzé, Spinea, Mirano, Meolo. Gli interventi hanno riguardato principalmente la gestione di situazioni come l’allagamento di alcune attività produttive e aziende agricole, abitazioni, scantinati e box auto, la chiusura della viabilità comunale per la presenza di acqua che impediva il transito in sicurezza, la messa in opera di pompe per il prosciugamento di sottopassi, viabilità, abitazioni, il contenimento con saccate e il monitoraggio dei corsi d’acqua che avevano raggiunto livelli di guardia e sono esondati in alcuni punti dell’area centrale del Miranese. Come se non bastasse le violente mareggiate hanno danneggiato le spiagge del litorale veneziano, vanificando i lavori di ripascimento eseguiti nei mesi precedenti.