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Cronaca San Marco / Riva del Carbon

"Welcome refugees", protesta dei no-global contro le stragi in mare

La mattina di giovedì un gruppo di manifestanti si è radunato davanti a Ca' Farsetti: "Venezia nel dna ha geni antirazzisti, non resti in silenzio"

Stragi nel Mediterraneo, c'è la mobilitazione dei no-global: un gruppo di giovani si è radunato la mattina di giovedì davanti a Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia, per manifestare la propria solidarietà ai migranti che nelle ultime settimane stanno giungendo in Italia via mare. Un grande striscione è stato srotolato, nero anche in segno di lutto nel ricordo delle vittime dei recenti naufragi, e poi issato sulla facciata del palazzo. Gli slogan sono eloquenti. "Welcome refugees: basta stragi nel Mediterraneo, canale umanitario subito", recita lo striscione. Così i ragazzi, alcune decine, vogliono ribadire la necessità di fornire soccorso ai tanti migranti in fuga dalle guerre e dalle miserie, tema che proprio in queste ore viene discusso tra le alte cariche dell'Unione Europea. Al centro del dibattito soprattutto l'ultimo naufragio avvenuto nel canale di Sicilia la settimana scorsa, in cui potrebbero aver perso la vita circa 900 persone.

Il blitz dei no-global è avvenuto mentre all'interno di Ca' Farsetti si sta svolgendo la visita dell'ambasciatrice palestinese, motivo per cui le forze dell'ordine erano già presenti in riva del Carbon per tenere la situazione sotto controllo. "Tanta commozione davanti ai morti in mare che in questi giorni hanno riempito le pagine di tutti di notiziari - hanno spiegato in una nota congiunta Laboratorio Morion, Collettivo LiSC e Sale docks -. Il Mediterraneo diventa sempre più tristemente noto per le guerre che lo circondano e per il sangue versato a causa dei numerosi naufragi che ci sono, a largo delle coste italiane, ma non solo".

Poi, parlando della politica nazionale, hanno specificato: "Non si può risolvere la questione respingendo chi arriva con leggi restrittive che alimentano la clandestinità. Le operazioni millantate dal nostro premier per punire direttamente i trafficanti non sono che frutto di commenti ipocriti atti solo a lavarsi la coscienza, quando invece bisognerebbe istituire un corridoio umanitario per agevolare l'arrivo in sicurezza di chi decide di scappare dalla sua terra e stabilire la possibilità di ottenere il diritto di asilo in luoghi attrezzati vicini alle zone di fuga".

"Con l'eliminazione di Mare Nostrum, un'operazione che almeno ha garantito la salvezza di migliaia di profughi durante il 2014, e con l'istituzione di Triton, l'Italia e l'Unione Europea hanno fatto l'ennesimo passo indietro in materia di immigrazione. Ancora una volta riprendiamo l'appello scritto prima della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 - conclude il comunicato - E' necessario aprire dei percorsi autorizzati e sicuri di ingresso per chi fugge dalle persecuzioni, fornire una degna accoglienza e aprire i confini interni all’Europa. Agire e moltiplicare le lotte antirazziste e contro i confini, per costruire un'Europa non più fortezza".

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