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Cronaca Favaro Veneto / Via San Maurizio

I rifugiati in corteo fino in Prefettura: "Vogliamo sapere il nostro futuro"

Circa 150 persone questo pomeriggio hanno manifestato in centro storico per chiedere chiarezza sulla prossima scadenza dei permessi temporanei del 28 febbraio: "Esasperati"

Sono partiti in circa centocinquanta da Piazzale Roma verso le 15 per raggiungere campo San Maurizio. La metà rifugiati scappati dalla guerra civile in Libia (tra loro anche donne e bambini) che non sanno ancora quanto potrà durare il loro soggiorno in Italia (i permessi scadono il 28 febbraio) e il resto aderenti ad associazioni di volontariato e del territorio. Uniti. Per chiedere diritti civili e la possibilità di sapere quale sarà il  futuro dei rifugiati.

Alcuni, infatti, non avrebbero nemmeno ricevuto i documenti. Dopo quasi 24 mesi. Per questo rimangono "ostaggio" del Belpaese, non potendo espatriare. Altri, invece, non avrebbero mai ricevuto quei 46 euro mensili promessi dall'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni o non hanno frequentato nessuna lezione di italiano. Semplicemente perché i corsi prospettati non sono mai partiti.

All'arrivo in campo San Geremia un cordone di poliziotti ha sbarrato la strada ai manifestanti, impedendo di raggiungere la Prefettura per motivi di sicurezza. Dieci uomini e tre donne sono stati poi ricevuti a Ca' Corner, per un faccia a faccia chiarificatore. L'incontro è durato a lungo, e dalle prima anticipazioni che hanno raggiunto il corteo sarebbe stato interlocutorio. "Sono stanchi - dichiara Vittoria Scarpa, del centro sociale Rivolta - Non chiedono la luna. Chiedono di sapere cosa accadrà dopo il 28 febbraio". La manifestazione si è comunque svolta in modo pacifico, nonostante alcuni momenti di tensione vissuti in campo San Maurizio.

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