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Cronaca Lido

"Marcia a piedi scalzi": politica, star e sindacati per l'accoglienza

Partecipato il corteo di venerdì pomeriggio al Lido: presenti registi, attori, la segretaria Cgil Camusso, politici e studenti. Blitz di Forza Nuova

Non solo tanta gente, ma anche un'ingente mole di polizia in piazzale Maria Elisabetta al Lido di Venezia alle 17 di venerdì, quando è scattata la marcia #aPiediScalzi fino alla Mostra del Cinema. C'era la galassia di sindacati e di partiti (tra cui Nichi Vendola, Livia Turco, Stefano Fassina), oltre che di associazioni, che dell'ospitalità hanno fatto sempre una bandiera. Non c'erano solo veneziani, visto che in laguna si sono visti slogan e striscioni provenienti da tutto il Veneto, oltre che la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso. Numerosi i rappresentanti sindacali che hanno manifestato al pari di giovani, studenti, donne e uomini in favore dell'accoglienza dei profughi, che con i loro sbarchi hanno fatto tanto dibattere la politica, locale e nazionale. La manifestazione vuole essere un segno tangibile di vicinanza nei confronti di chi cerca un futuro migliore mettendo spesso a repentaglio la propria vita. I partecipanti, giunti al palazzo del Cinema, si sono seduti in segno di rispetto nei confronti dei migranti: qui le forze dell'ordine hanno bloccato l'accesso con un cordone di sicurezza. Contrari all'iniziativa i rappresentanti di Forza Nuova Venezia, che a qualche ora dall'inizio della marcia hanno simbolicamente gettato alcune puntine sull'asfalto al grido di "Per scalzi buonisti  e scarti sociali, puntine nazionali". Anche per questo motivo le forze dell'ordine sono rimaste in allerta durante il corteo.

La marcia delle donne e degli uomini scalzi al Lido

I firmatari dell'appello hanno invitato tutti a marciare scalzi in altre città d'Italia e d'Europa: "Camminare scalzi è un modo per chiedere con forza i primi necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali. Prima di tutto che ci sia certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; che ci sia accoglienza degna e rispettosa per tutti; che vengano chiusi e smantellati tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; e che venga creato un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. "Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà - si legge nell'appello - significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze".

Moltissime le adesioni, prima di tutto nel mondo del cinema: i registi Marco Bellocchio, Andrea Segre e Daniele Vicari, gli attori come Valerio Mastandrea, Alessandro Gassmann, Toni Servillo, Elio Germano, Ascanio Celestini e Jasmine Trinca; ma anche i sacerdoti come il presidente della comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi, don Albino Bizzotto e don Armando Zappolini. L'evento è organizzato dal parlamentare di Sel Giulio Marcon, dagli stessi Segre e Celestini e dal sociologo Gianfranco Bettin.

Non manca il Pd metropolitano: "L’accoglienza dei migranti – spiega il segretario metropolitano, Marco Stradiotto – costituisce un dovere di una società che vuole continuare a chiamarsi civile. Nel nostro Paese la scelta di alcuni di speculare sulle paure, a meri fini elettorali, sta mettendo a rischio la nostra stessa indole di donne e di uomini attenti e solidali". Alla marcia partecipa anche il consiglio regionale dell’ordine degli assistenti sociali del Veneto: "Diventa quasi un obbligo morale per noi prendere una netta posizione per l'affermazione dei diritti dei migranti – spiega la presidente, Monica Quanilli – chiedendo con forza i necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali". Tra l'altro gli assistenti sociali del Veneto rimarcano che l'Italia ha bisogno, e non solo da un punto di vista demografico, della presenza di giovani che diano futuro e speranza alle prossime generazioni con il proprio lavoro. "Abbandonarsi a inutili paure di culture, lingue, costumi o religioni diverse dalla nostra e cavalcare timori e pregiudizi verso il diverso – prosegue Quanilli – rafforzano quelle barriere che ostacolano pieni processi di inclusione nel tessuto più sano della nostra società".

Tanti i giovani, universitari e non, che hanno deciso di aderire alla manifestazione. Il collettivo universitario veneziano "Liberi Saperi Critici" spiega: "Da sempre abbiamo scelto di stare dalla parte di chi lotta contro i fascismi e gli estremismi, contro tutte quelle barriere che non permettono la libertà. La nostra indignazione per ciò che sta accadendo è arrivata ben prima dei fatti degli ultimi giorni: siamo perfettamente consapevoli che la colpa non è di chi fugge dalle guerre, ma di chi le crea e le alimenta, di chi fomenta l'odio invece di proporre soluzioni degne a quello che ritiene un problema". Ci sono anche i giovani dei centri sociali di "GlobalProject", progetto di "ribellione sociale e di costruzione di forme di vita liberate".

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