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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un piano dell'università di Padova per salvare le spiagge dalle mareggiate

Uno studio commissionato dalla Regione Veneto individua le zone più a rischio a Pellestrina, Cortellazzo e sul delta del Po. C'è un programma da 51 milioni di euro più 9 all'anno

Maltempo e vento forte e, puntualmente, il mare si "mangia" le spiagge del litorale veneto portando via enormi quantità di sabbia che poi vanno reintegrate con i costi che questo comporta. Così la Regione Veneto ha chiesto all'università di Padova di analizzare il problema e proporre delle possibili soluzioni: il risultato dello studio è stato presentato durante i lavori della Commissione Ambiente del Consiglio regionale.

“Uno studio molto dettagliato sui fenomeni di subsidenza ed erosione - precisa l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin, che lo ha promosso - che ora è pronto per essere attuato su tutti i 160 chilometri della costa veneta. Ovviamente i costi sono impegnativi, ma contiamo sull’impegno pubblicamente preso a Bibione pochi giorni fa dal ministro dell’Ambiente Galletti, il quale ha detto che finanzierà iniziative progettuali serie per la tutela della costa. La nostra proposta, senza dubbio, lo è”.

Lo studio ha suddiviso la costa veneta in venti celle per ciascuna delle quali è stato valutato il recente trend evolutivo e sono state evidenziate le criticità fornendo un quadro generale basato su misure, rilievi e calcoli omogenei per tutta la regione, utile ad una strategia unitaria di pianificazione degli interventi da effettuare. Nella prima parte dello studio sono stati analizzati il moto ondoso, la subsidenza, il trasporto solido litoraneo e fluviale, il rischio di allagamento costiero e le modifiche dovute ai cambiamenti climatici. 

La seconda parte invece è dedicata agli interventi di difesa e al piano di gestione di durata decennale. Le zone di maggiore criticità su cui si dovrebbe intervenire prioritariamente sono il tratto costiero di Cortellazzo, Pellestrina e nel delta del Po la zona antistante la Sacca di Scardovari. I costi per l’attuazione di questo ambizioso programma sono di 51milioni di euro per gli interventi di ripristino e di 9 milioni annui per le manutenzioni.

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