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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Per ora la sala scommesse non chiude: il Tar sospende il provvedimento del Comune

Il tribunale amministrativo ha stabilito che il locale di Marghera, aperto di recente, può per il momento continuare a operare. L'avvocato: "Riconosciute le ragioni dei titolari"

Niente chiusura per una sala scommesse di Marghera che nelle scorse settimane era stata raggiunta da una diffida del Comune di Venezia. Per il momento il Tar del Veneto ha infatti disposto la sospensione del provvedimento comunale che diffidava l'esercente dallo svolgere l'attività di sala gioco. Lo comunica l'avvocato Geronimo Cardia, cui i titolari si sono rivolti per tutelare i propri interessi: "Il tribunale - spiega - ha ritenuto che sussistano i presupposti di legge di danno grave e urgente. C'era il rischio, cioè, che la chiusura potesse creare un danno economico irreparabile all'azienda e ai suoi lavoratori".

Non è l'unico caso di contenzioso relativo a sale giochi e scommesse: diverse amministrazioni comunali stanno cercando di arginarne la diffusione con appositi regolamenti che ne vietino l'apertura a un certo raggio di distanza da luoghi sensibili quali scuole, parchi, ospedali. "Questi nuovi regolamenti - spiega Cardia - pongono regole ulteriori rispetto a quelle nazionali. Regole che però a nostro parere non sono utili a contrastare il fenomeno della ludopatia, anzi. Con questi raggi di interdizione praticamente non restano più zone in cui si possano aprire regolari attività di gioco. Così aumenta il rischio della diffusione dell'offerta illegale".

In questo caso, secondo il legale, le diffide del Comune sono illegittime anche perché "il locale in questione ha ottenuto regolare autorizzazione dalla questura in una data precedente a quella in cui il nuovo regolamento è entrato in vigore, nel dicembre 2016. Naturalmente il regolamento, proprio per non pregiudicare attività imprenditoriali già operative, non si applica alle realtà precedentemente autorizzate. Tra queste c'è quella dei nostri assistiti". Il Tar ha fissato la camera di consiglio per la discussione della cautelare al 9 marzo.

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