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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

"A Venezia non sfruttiamo i turisti, ai 4 giapponesi weekend gratis in albergo di lusso"

Questa la decisione del direttivo dell'Associazione veneziana albergatori: "E' poca cosa rispetto al danno che ha subito la città per via del maxi conto chiesto nel ristorante"

"E' troppo importante il nostro ruolo per stare fermi e subire le critiche, Venezia non è questo". Continua a tenere banco la querelle riguardante il maxi conto da 1.143 euro presentato a 4 turisti giapponesi a dicembre da un ristorante vicino a San Marco. Secondo le loro dichiarazioni rese alla guardia di finanza, avrebbero consumato 4 fiorentine da 400 grammi, una frittura di pesce "grande", due bicchieri di vino e acqua. Hanno pagato con carta di credito e poi, una volta tornati a Bologna, loro città di studio, hanno segnalato tutto alle fiamme gialle. Per dimostrare che a Venezia c'è chi i turisti li tratta in modo professionale, l'Associazione venezia albergatori (Ava) ha deciso di offrire un pernottamento di due notti in un hotel a 4 o 5 stelle ai giovani malcapitati. Una sorta di risarcimento di fronte all'ondata di indignazione che in pochi giorni ha raggiunto tutto il mondo. La proposta è stata decisa e condivisa dall’intero consiglio direttivo dell’Ava.

Soggiorno di 2 notti in un albergo a 4 o 5 stelle

"L’associazione, conscia del proprio ruolo a livello cittadino e istituzionale – spiega il presidente Vittorio Bonacini - si rende conto del grave danno che l’episodio che ha visto coinvolti i 4 turisti giapponesi sta comportando all’immagine della città e alla capacità di accogliere sotto il profilo qualitativo chiunque desideri venire a vivere a Venezia un’esperienza di arte vita e cultura. Dopo un rapido giro di consultazione a livello di consiglio direttivo abbiamo, così, deciso di offrire alle 4 persone un soggiorno di due notti in un hotel 4/5 stelle da sfruttare in un periodo da concordare".

"Poca cosa rispetto al danno subito dalla città"

Per accettare l’invito dell’Ava i turisti dovranno prendere contatto con gli uffici dell’associazione, dimostrare che sono gli effettivi protagonisti della disavventura e concordare il weekend per il quale usufruire delle due notti di ospitalità. "Evidentemente tutto questo è poca cosa relativamente al danno causato alla città e alla figura di coloro che professionalmente ogni giorno esercitano la loro attività in centro storico e che si occupano di turismo – prosegue Bonacini - Questo, però, rientra nei nostri compiti, nelle nostre facoltà e possibilità e non ci tiriamo di certo indietro. Anzi, ne approfitto per rivolgere un appello a coloro che operano nel delicato mondo del turismo per fare in modo che episodi del genere non accadano di nuovo. E’ troppo importante il nostro ruolo e il nostro lavoro per stare fermi e subire le critiche che ha scatenato questo spiacevole fatto. Questo, dunque, è il nostro modo elegante  per dimostrare che Venezia è soprattutto un’altra".

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