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Cronaca

Un perito per verificare lo stato di salute di Mazzacurati. E lui chiede altri soldi al Cvn

L'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova ha scritto una lettera chiedendo oltre 800mila euro di buonuscita. La perizia stabilirà se sia capace di intendere e volere

Nel processo Mose serve capire se Giovanni Mazzacurati, il "burattinaio" dei fondi neri nella vicenda delle tangenti, sia un teste affidabile. È per questo che il collegio del Tribunale di Venezia ha nominato il medico legale Carlo Schenardi quale perito per stabilire se l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova sia capace di intendere e volere, mancando una sua testimonianza in aula.

Mazzacurati, che vive negli Usa, ha intanto chiesto con un documento definito "confuso" 836mila euro a Cvn relativi alla sua liquidazione. Lo hanno reso noto di legali del Consorzio. Sul fronte della perizia, l'accusa, sostenuta dai Pm Stefano Buccini e Stefano Ancillotto, ha indicato un proprio perito così come le parti civili e parte delle difese.

Il quesito, posto dal collegio presieduto dal giudice Stefano Manduzio, riguarda lo studio sulle varie relazioni sanitarie cui Mazzacurati è stato sottoposto negli ultimi anni, compresi i cd con risonanze magnetiche e Tac cerebrali. Oltre a stabilire se Mazzacurati sia capace di intendere e volere, il perito è chiamato a stabilire se l'ex presidente del Cvn possa tornare in Italia e se sia in grado di testimoniare senza che ciò vada a minare la sua salute. Le difese hanno eccepito sul fatto che il perito non verifichi con un esame della persona ma anche eccepito possibili carenze sull'atto di notifica che la Procura aveva predisposto per convocare l'ex presidente del Cvn a testimoniare.

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