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Cronaca

La mensa scolastica a Venezia "si fa in sei" per accontentare tutti

Presentato il menu primaverile che verrà servito agli studenti delle scuole veneziane. Le richieste di variazioni soprattutto per motivi religiosi

Dieci diversi menù, strutturati in 5 settimane, oltre 10mila pasti al giorno, preparati in 7 cucine, serviti in 100 refettori e 680 controlli. Attenzione al benessere dei bambini, all’educazione e alla cultura alimentare, alla qualità e alla quantità del cibo, anche per evitare inutili sprechi. Queste le caratteristiche del servizio di refezione scolastica comunale, elencate oggi con una conferenza stampa, che si è tenuta al Municipio di Mestre, dall’assessore comunale alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi. Con lui, per presentare il nuovo menù primaverile, il presidente di Ames, Piero Lotto, e il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Ulss 12 veneziana, nonché responsabile del Servizio igiene alimenti e nutrizione (Sian), Rocco Sciarrone.

“Cogliamo l’occasione della presentazione del nuovo menù primaverile – ha esordito l’assessore – per ribadire l’impegno e la massima attenzione all’alimentazione dei nostri bambini, che riteniamo fondamentale per la loro crescita. L’amministrazione comunale garantisce alle famiglie la copertura della spesa di metà buono pasto e, per il 20% degli alunni, concede anche l’esenzione totale o parziale del ticket. Altro fiore all’occhiello del nostro servizio mensa – ha continuato Ferrazzi – è la preparazione dei pasti con alimenti di derivazione biologica e, grazie alla stretta collaborazione con genitori, insegnamti, Ames e Sian, la realizzazione di sei diverse diete speciali, legate alle più frequenti tipologie di allergie e intolleranze, ma anche a motivi religiosi ed etici”.

Nelle scuole del Comune di Venezia infatti, dai nidi alle medie, le famiglie possono scegliere, a seconda delle loro esigenze, oltre al menù tradizionale, quello latto-ovo-vegetariano, quello per celiaci, quello latto-ovo-vegetariano per celiaci, quello privo di latte e derivati, uno privo di pomodoro e alimenti che lo contengono, uno senza uova, un altro senza pesce, un altro ancora senza legumi, quello senza frutta a guscio e secca. Una differenziazione giustificata dall’elevato numero di richieste, aumentate nel corso degli anni scolastici: per il 2012/2013, su un totale di 1322 richieste, 807 sono state fatte per motivi religiosi, 62 per motivi etici, 384 per allergie e intolleranze, 69 per celiachia. Per far fronte a quest’ultimo problema alimentare inoltre, le cucine hanno locali espressamente dedicati alla preparazione dei pasti per il menù per celiaci.

Per aiutare i genitori poi, viene proposto un menù serale, con consigli per la cena, in modo da garantire ai bambini un’alimentazione varia. Infine, come hanno spiegato Lotto e Sciarrone, oltre agli aspetti nutrizionali, per fornire un pasto sano ed equilibrato, si presta massima attenzione anche alla quantità del cibo servito, che è diversa a seconda dell’età del bambino e che viene controllata dal personale addetto allo “scodellamento”. Dal prossimo hanno scolastico, anche grazie alla collaborazione degli insegnanti, si farà uno studio specifico proprio su questo aspetto.

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