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Cronaca

“Politici, sappiate decidere. Passano i decenni e Venezia corre inesorabile verso il declino”

È stata celebrata alle 18 di venerdì la messa per i 50 anni dell'Aqua Granda, nella basilica di San Marco. Il messaggio di Moraglia: "Dopo le parole, i fatti. Si faccia il bene di Venezia"

"È difficile per chi non è veneziano o non conosce bene la realtà di Venezia, avere la percezione della gravità degli eventi che, nel 1966, mandarono a lungo sott’acqua la nostra città e ferirono parti significative del territorio di questa regione, causando danni ingenti e, purtroppo, anche molte vittime". Con queste parole il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha iniziato l'omelia durante la messa per i 50 anni dell'aqua granda, celebrata venerdì pomeriggio, a partire dalle 18 nella basilica di San Marco.

Dopo aver ripercorso i momenti drammatici e l'angoscia dei padri, delle madri e dei nonni, Moraglia si è concentrato sulla situazione attuale di Venezia, sulla necessità di apprendere dal passato e prodigarsi per evitare che Venezia corri verso il declino. "Cari politici - ha detto - oltre al doveroso confronto e dialogo, bisogna anche saper decidere. Bisogna che tutti ci liberiamo dai pregiudizi e dalla sindrome del 'primo della classe', ossia di colui o di coloro che sanno già tutto e, con malcelata superiorità, partecipano alle discussioni sopportando a mala pena l’interlocutore poiché pensano di non avere nulla da imparare ma solo da insegnare. Le auspicate scelte condivise sono frutto della vera disponibilità di tutti al dialogo e frutto del coraggio di chi, di volta in volta, è chiamato a governare".

La richiesta diretta a tutti i coinvolti nella difesa, tutela e nello sviluppo della città: "Dopo le parole - ha sottolineato - seguano i fatti. Bisogna pianificare i passi successivi per fare il bene di Venezia e del territorio circostante. Bisogna mettere insieme intelligenze, competenze, risorse e disponibilità, impegno e passione, studi e strumenti tecnologici avanzati per costruire il bene comune di questa città, sapendo anche osare nel modo giusto e al momento opportuno e rompendo qualche incrostazione di troppo. Se Venezia è città del mondo e 'casa comune', come tale va vissuta, salvaguardata, difesa e fatta crescere".

"Non pensiamo solo al grande Mose che, per motivi differenti, rimarrà nella storia della città - ha continuato Moraglia - ma, anche, al notevole sforzo progettuale della Procuratoria di San Marco per la messa in sicurezza dell’intera insula marciana. Il miglior modo per celebrare l’Aqua Granda, allora, è coglierne fino in fondo la lezione per avere uno sguardo attento, delicato e audace nei confronti della città e del suo territorio metropolitano.
Desidero anche prospettare, come prima accennato, un cammino comune che abbandoni ogni senso di superiorità nei confronti degli altri. Si tratta di stipulare una nuova 'alleanza' per Venezia, condividendo un progetto per il bene della città e del territorio e che riguardi i prossimi anni. Solo così si creerà consenso e si faranno sia i piccoli che i grandi interventi necessari per Venezia, in modo da dare un 'futuro veneziano' ai vostri figli e nipoti".

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