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Cronaca Castello / Sestiere Castello

Il sabato veneziano di Michelle: prima la Biennale e poi Murano

La signora Obama ha visitato tra gli altri il padiglione americano, poi visita all'isola lagunare. Venerdì a San Marco: "Tornerò con mio marito"

Stavolta è stata più o meno puntuale, visto il grosso ritardo di venerdì per la sua visita privata in Basilica di San Marco e Palazzo Ducale. Continua la mini-vacanza veneziana della first lady statunitense Michelle Obama a Venezia, dove sabato mattina alle 11 ha iniziato la propria visita alla Biennale. Naturalmente al centro dell'attenzione della consorte di Barack Obama e delle figlie è stato il padiglione degli Stati Uniti, che hanno potuto scoprire in compagnia di Paul Ha, il commissario della struttura.

BIENNALE - La first lady è approdata ai Giardini con il solito codazzo di motoscafi e volanti lagunari della polizia. Michelle Obama è partita dal Molino Stucky, dove ha trascorso la notte nella nuovissima suite sulla torretta da 12mila euro al giorno, e ha raggiunto la Biennale con le figlie. Appena ha messo piede a terra è stata salutata dal presidente della Biennale Paolo Baratta, il quale ha poi accompagnato la famiglia Obama fino all'ingresso del padiglione. Giornalisti e fotografi tenuti a debita distanza, grazie a un sistema di sicurezza che sotto tutti i punti di vista sta reggendo bene. La first lady ha poi proseguito la propria visita ai padiglioni di Serbia ed Egitto.  

"TORNERO' CON MIO MARITO" - Le meraviglie di Venezia intanto stanno facendo piano piano innamorare Michelle Obama (come era naturale aspettarsi), la quale venerdì ha dichiarato durante la sua visita in area marciana che ha intenzione di tornare con il marito. Un'eventualità che è suonata più come una "minaccia" per gli uomini delle forze dell'ordine alle prese da settimane con sopralluoghi e preparativi gomito a gomito con lo staff della Casa Bianca. Sono loro che dovranno seguire passo passo i movimenti della famiglia Obama durante un sabato fitto di appuntamenti: dopo la visita alla Biennale, infatti, Michelle ha visitato una vetreria a Murano per poi fermarsi a pranzo. Ad attendere il suo arrivo sull'isola del vetro una quarantina di persone tra turisti e residenti, i quali sono stati tenuti a una trentina di metri di distanza dal punto in cui la consorte del presidente Usa è approdata in motoscafo.

MURANO - "Grazie per l'incredibile visita. E' stato un privilegio avere l'opportunità di vedere un importante artigianato al lavoro. La capacità e l'estro artistico sono veramente uniche. La nostra famiglia ha apprezzato e farà tesoro del tempo passato qui. Con grande affetto, Michelle Obama". Lo ha scritto la first lady Usa nel libro degli ospiti della vetreria Cenedese di Murano, che nel passato ha ospitato i presidenti Usa, Carter e Ford, e la segretaria di stato Madeline Albright. A conclusione della visita, ha ricevuto in dono un vaso lavorato a canne con la tecnica doppia canna intrecciata venturina. La moglie del presidente Usa si è quindi recata a pranzo a Murano, accompagnata dalle figlie e dalla madre.

PRANZO A MURANO - Tagliolini a base di primizie di pesce e gamberone con intingolo della casa. Michelle Obama al 'B Restaurant' di Murano, ex Vecchia Pescheria, ha scelto la cucina tipica per la 'pausa' pranzo dopo la visita ai padiglioni della Biennale, ai Giardini, e il trasferimento nell'isola per l'incontro in una fornace con l'arte millenaria del vetro. Prima di fare ritorno a Venezia, in motoscafo, la first lady statunitense ha salutato il titolare del locale, ultra 70enne, e il figlio chef. "E' tutto così buono, è veramente ottimo - ha detto ai due -, complimenti siete gentilissimi e bravi siamo felici per aver mangiato cose così buone e salutari". Un pranzo blindato con le teste di cuoio disposte lungo il canale dei Vetrai. Michelle, con figlie e mamma, ha deciso di arrivare al ristorante a piedi dalla vetreria. Polizia ovunque per quello che doveva esser un pranzo all'aperto ma che e' stato trasferito, causa maltempo, con professionalita' e in tutta fretta all'interno del ristorante in una zona protetta ed isolata con paraventi anti-sguardo. Poi le foto di rito fatte dallo staff della first lady assieme al personale del ristorante. Lo staff a seguito di Michelle Obama ha poi pagato il conto.

TUTTO UN "AMAZING" - Baratta ha riferito che la first lady più volte alla Biennale ha avuto esclamazioni entusiastiche ("Amazing", meraviglioso) guardando il padiglione. "Mi è sembrata una visita in famiglia - ha sottolineato - con molti commenti tra di loro sulle opere esposte". Particolarmente interessate ai video di Joan Jonas le figlie del presidente americano, che hanno voluto conoscere anche i dettagli tecnici delle apparecchiature utilizzate per la realizzazione delle immagini.

CAMBIO DI PROGRAMMA ALLA BIENNALE - Dopo il percorso al padiglione americano la visita avrebbe dovuto concludersi ma Michelle Obama, sovvertendo il rigidissimo protocollo della Casa Bianca che ha tenuto a debita distanza tutti i giornalisti, ha detto: "Voglio parlare con le mie figlie per vedere se desiderano fermarsi ancora un po'. E' una giornata meravigliosa". A Baratta la first lady statunitense ha riferito della fama di cui gode la Biennale oltre oceano. "Tantissimi miei amici ci sono venuti - ha raccontato - e mi hanno detto cose fantastiche della Biennale". Soddisfatto della visita presidenziale anche Ha. "Il lavoro di Jonas di solito è molto difficile da comprendere - ha commentato -. Loro hanno fatto molte domande sui video ed hanno riflettuto sui contenuti. Le ragazze, in particolare, li hanno guardati tutti con molta attenzione e per questo la visita è durata molto a lungo".

SALTA LA VISITA ALLA GUGGENHEIM - Forse per questioni di sicurezza il team che segue Michelle e le figlie ha deciso di annullare la visita alla Collezione Guggenheim. La first lady rimane a cena all' Hilton nella suite presidenziale. A presidiare l'hotel, nove motoscafi delle forze dell'ordine e sei moto d'acqua.

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