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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La morte di Pateh: c'è un motoscafista indagato per omissione di soccorso

L'avviso di garanzia è stato notificato al conducente di una navetta del Casinò sui 35 anni. Un veneziano in transito che, secondo la procura, non avrebbe lanciato cime o salvagenti

C'è un indagato per la morte di Pateh Sabally, il 22enne del Gambia che si è tolto la vita in Canal Grande. Si tratta del conducente della navetta acquea del Casino di Venezia immortalato da alcuni video che sono stati acquisiti dalla Procura. Secondo quest'ultima il veneziano, sui 35 anni, sarebbe transitato a bordo del motoscafo vicino al punto in cui Pateh si trovava in acqua. L'ipotesi è che al giovane non siano stati lanciati né una cima, né un salvagente. Il 22enne di lì a poco sarebbe morto per annegamento. L'avviso di garanzia è un atto dovuto per poter procedere agli ulteriori accertamenti tecnici.

Sono cinque i video acquisiti dal pubblico ministero sulla tragedia. Tutti sono chiari e non danno adito a dubbi sulla dinamica della tragedia: il giovane, in onore del quale nei giorni scorsi è stata lanciata una corona di fiori in Canal Grande, si sarebbe lasciato cadere in acqua e, nonostante i 4 salvagenti lanciati da un vaporetto, non avrebbe tentato in alcun modo di mettersi in salvo. Il 22enne si è inabissato per non riemergere più nel momento in cui il comandante del vaporetto aveva aperto il barcarizzo. Al conducente del motoscafo viene contestato il reato di omissione di soccorso, basandosi sul codice della navigazione. 

"Il mio assistito non aveva la possibilità di accorgersi di ciò che stava accadendo - dichiara l'avvocato difensore dell'indagato, Jacopo Molina - per questo motivo non ha lanciato la cima. Stava conducendo la navetta in direzione piazzale Roma e stava quasi per procedere all'ormeggio. Quello è un punto molto delicato del Canal Grande. Da dritta bisogna prestare attenzione ai vaporetti della linea 1 e della linea 2, ci sono poi le unità che escono dal rio Novo. In più i natanti a poppa. Tutto si è svolto alle spalle dell'imbarcazione, che è a un solo conducente. Quindi il mio assistito non aveva la possibilità di accorgersi di nulla. Per dimostrarlo abbiamo nominato un perito navale che ricostruirà la dinamica dell'accaduto".

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