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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Mira

Una trentina di migranti si rifiuta di scendere dal bus: "No qui, vogliamo tornare a Conetta"

Alcuni richiedenti asilo ricollocati nel Trevigiano e a Jesolo non hanno gradito la soluzione trovata per il loro alloggio. In 6 sono stati ricollocati a Gambarare. Prefettura al lavoro

Chiedono di poter tornare dove tutto è iniziato. Non c'è pace per alcuni dei migranti allontanatisi nei giorni scorsi dalla ex base militare di Cona, che evidentemente hanno reputato le nuove sistemazioni ancor meno soddisfacenti di quelle precedenti. Così nella serata di venerdì si sono rifiutati di scendere dai pullman, chiedendo appunto di essere riportati nel centro di accoglienza di Conetta.

"Fateci tornare a Conetta"

Sono una trentina, forse più: per una decina di loro era stata decisa la ricollocazione alla Croce Rossa di Jesolo, per altri in strutture della provincia di Treviso, come l'ex caserma Serena. Ma neppure le nuove strutture sono gradite, anzi: peggio di prima, almeno stando alle loro richieste. Riunioni erano in corso sabato mattina per decidere il da farsi, ma appare molto improbabile che i fuoriusciti da Conetta ora potranno rimetterci di nuovo piede. In 6 sono stati ricollocati a Gambarare di Mira in attesa di trovare una soluzione. Poi sono stati riportati da dove erano partiti. Si è messa di traverso anche la cooperativa Edeco, che gestisce l'accoglienza nell'ex compendio militare. Anche per evitare che l'atmosfera all'interno del campo torni a salire. Tanto più che lunedì prossimo è in programma una possibile assemblea con il sindacato Usb per decidere il da farsi tra gli abitanti della basa. C'è chi è stato raggiunto da messaggi negativi di chi è stato ricollocato, altri invece hanno in animo di riprendere a marciare, come i propri compagni. All'interno dell'ex compendio militare, infatti, è rimasto un nucleo di ospiti ivoriani in contatto con i 200 fuoriusciti. E' possibile che da lì possa accendersi la nuova scintilla della protesta. L'attenzione, dunque, si concentra sulle prossime ore.

Trasferiti dopo la notte nelle parrocchie di Mira

Intanto il soggiorno nelle parrocchie del territorio di Mira, come previsto, è durato solo una notte per i richiedenti asilo protagonisti della marcia. Almeno per la stragrande maggioranza di loro. Più di 200 sono state le persone accolte in strutture di Oriago, Gambarare, Borbiago, San Nicolò. La sera di venerdì ne erano rimaste solo 19 a Gambarare, saranno trasferite lunedì. La loro destinazione è già stata individuata, ma ci sono dei tempi tecnici affinché tutto sia in ordine. Lo scenario poi è cambiato con l'arrivo dei 6 "disobbedienti" che hanno rifiutato la nuova destinazione. La prefettura è al lavoro per trovare una soluzione veloce per tutti. Il parroco di Oriago, don Cristiano Bobbo, riferisce che una ventina dei richiedenti asilo che hanno soggiornato nella sua parrocchia sono stati portati a Bibione, altri 22 in provincia di Treviso.

Il prefetto: "Cona è vivibile"

La situazione è seguita passo passo dal prefetto Carlo Boffi, che ricorda: "A Conetta siamo riusciti a ridurre il numero di ospiti dai 1.400 di luglio a 1.119. Stiamo procedendo ad alleggerire la base, trovando delle soluzioni ottimali. Le condizioni di vita nella struttura sono più che buone, si tratta di una struttura di 210mila metri quadri di cui 13mila coperti, oggetto di costanti controlli. C'è stata una protesta legittima che è servita per richiamare l'attenzione sulla situazione generale. Ieri sera alcune delle persone trasferite non hanno neanche voluto uscire dai pullman".

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