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Cronaca

Sei anni di arretrati, l'officina avanza 800mila euro dal ministero

Il titolare di una ditta di Mestre è ricorso al tribunale per riuscire a riscuotere. La sua attività funge da depositeria giudiziaria per veicoli sequestrati

Un contratto con lo Stato italiano, per custodire nella sua officina di Mestre i veicoli sottoposti a sequestro: ma da sei anni, come riporta il Gazzettino, l'attività eletta a depositeria giudiziaria non riuscirebbe a riscuotere dal ministero degli Interni il pagamento dovuto. Nel giugno scorso il titolare della ditta avrebbe deciso infine di ricorrere al tribunale, ottenendo l'emissione di un decreto ingiuntivo per 800mila euro.

Con l'ultima udienza di qualche giorno fa il giudice avrebbe concesso la provvisoria esecutività del provvedimento fino all'ammontare di 400mila euro, in attesa che nella prossima discussione sia quantificato il credito esatto. Ma, anche in seguito a questa decisione, per l'imprenditore non sarà affatto semplice riscuotere la cifra: lo Stato ha infatti 120 giorni di tempo per saldare i propri debiti e solo alla fine di quel periodo, in caso di mancato pagamento, il titolare potrà notificare il decreto e dare il via a eventuali pignoramenti.

Una vicenda che può avere conseguenze paradossali: se le difficoltà economiche dell'azienda impediscono al titolare stipendi e contributi previdenziali, automaticamente l'officina viene estromessa dalla possibilità di partecipare ai bandi pubblici. A quel punto non potrà più operare come depositeria giudiziaria.

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