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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Giuseppe l'Ebreo torna in città, il mosaico svelato ai veneziani

L'opera è stata trovata all'Ospedale Civile da una appassionata d'arte. Apparteneva alla decorazione originale della Basilica di San Marco

Giuseppe l'Ebreo è tornato a Venezia. Ai cittadini e alla storia. La preziosa testa a mosaico, che gli esperti considerano proveniente della volta della Basilica di San Marco, è stata restituita alla città venerdì, nella Scuola Grande di San Marco. A presentare al pubblico il frammento musivo è stato il direttore generale dell'Ulss 12, Giuseppe Dal Ben, insieme a Tatiana Scarpa, la volontaria che lo ha notato dando inizio alla vicenda, e Pietro Scarpa, restauratore veneziano, che con il suo laboratorio ha curato ogni passaggio del restauro.

La splendida testa, realizzata nel XIII secolo dentro al grande impianto musivo che ricopre la basilica, stava, murata con intonaco, sulla parete di un camminamento secondario dell’Ospedale Santi Giovanni e Paolo. Individuata grazie all’intuito di una volontaria appassionata di arte, e fatta studiare dalla Direzione dell’Ulss 12 Veneziana, la “testina” si è rivelata un pezzo di grandissimo valore storico e artistico: gli esperti che l’hanno analizzata e restaurata la considerano appunto un particolare originale della decorazione musiva della Basilica di San Marco, staccato dalla sua nobile collocazione, dove al suo posto da due secoli si trova una copia.

Alla cerimonia, nella Scuola Grande di San Marco strapiena di veneziani, hanno partecipato lo storico del Medioevo Gherardo Ortalli e il mosaicista Giovanni Cucco, che  hanno spiegato come il frammento è stato individuato, restaurato, analizzato e datato, e infine messo in condizione di essere esposto al pubblico nella stessa Scuola Grande di San Marco, in forma permanente. Nella stessa occasione, si è fatta luce sull’abitudine ottocentesca di “staccare” particolari preziosi della volta musiva della Basilica di San Marco, e di sostituirli, com’è avvenuto in questo caso, con copie moderne: una sorta di restauro che spesso celava l’intenzione ben poco lecita di lucrare sugli originali asportati, com’è probabilmente avvenuto nel caso della testa di Giuseppe l’Ebreo.

“Il ritrovamento e il restauro del piccolo e prezioso frammento – ricorda Dal Ben – ci dà l’occasione per uno sguardo sul lavoro svolto negli spazi monumentali dell’Ospedale Civile. Dodici mesi fa, proprio per la Festa della Salute, abbiamo inaugurato, restaurata, la Scuola Grande di San Marco; ora, a distanza di un anno possiamo dire di aver realizzato in questi spazi un importante polo di cultura storico-scientifica. E tra le operazioni di recupero e di restauro, non ultime quelle sulla Farmacia Storica e il Museo di Anatomia patologica, la restituzione di questo frammento marciano è per noi un segno particolare, che collega la Scuola Grande di San Marco alla Basilica marciana e quindi, ancora di più, alla città”.

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