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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Acqua alta, il Consorzio Venezia Nuova: "Col Mose città all'asciutto"

Era già intervenuto all'indomani della marea eccezionale di Ognissanti. Una nuova nota del consorzio dopo i 149 centimetri toccati ieri punta il dito contro chi ha rallentato i lavori

"Scongiurare gli eventi di alta marea eccezionali, come quelli del primo e dell'11 novembre (143 e 149 cm), fino a maree di 3 metri, è l'obiettivo prioritario del Mose": lo rileva una nota del Consorzio Venezia Nuova, sul sistema in fase di realizzazione a difesa della città lagunare dalle acque alte, evidenziando che se fosse stato in funzione ieri il centro storico sarebbe rimasto all'asciutto.

 

"Il Mose - si afferma - è oggi più che mai necessario e urgente per proteggere l'ambiente lagunare e i suoi centri abitati dagli allagamenti, sempre più frequenti e intensi. Chi lo ha progettato, quanti lo hanno valutato e chi oggi lo sta realizzando - si ricorda - hanno agito sulla base del criterio di precauzione e hanno precorso l'attuale principio di 'adattamento' a fronte dell'aumento del livello del mare, nell'ottica di proteggere la laguna e i suoi centri abitati anche dall'evento catastrofico. Da molto tempo si sa che questo evento si produrrà, ma non si sa quando. Il Mose, le dighe che difenderanno Venezia dalle acque alte di qualsiasi livello, oggi è ultimato per due terzi. In realtà, potrebbe già essere in funzione da qualche anno se la decisione per l'avvio della sua realizzazione e la realizzazione stessa non avessero subito spesso rallentamenti a causa di chi non riteneva allora necessaria una difesa totale della città dalle maree".

 

Il Consorzio punta il dito contro chi avrebbe rallentato i lavori: "Rallentamenti che, a cascata, hanno provocato l'incappare del flusso dei finanziamenti negli anni della crisi, che ne ha compromesso la regolarità a scapito di una rapida ultimazione dell'opera. Il Mose in passato - sottolinea il Consorzio - è stato giudicato da alcuni sovradimensionato e come tale ostacolato mentre oggi, talvolta dagli stessi, è giudicato paradossalmente insufficiente a fronte dei cambiamenti climatici. Il Mose, al contrario, è in grado di proteggere la città e il territorio lagunare dagli allagamenti anche con un innalzamento del mare fino a 60 centimetri, scenario pessimistico, che renderebbe Venezia l'unica città difesa della costa adriatica. Inoltre va chiarito che la caratteristica della sua struttura, 4 barriere formate da paratoie tra loro indipendenti, ne consente una gestione adeguata ai diversi scenari di acqua alta. Tale flessibilità garantisce la difesa totale della laguna e dei suoi abitati in modo ottimale per l'ecosistema, con qualsiasi livello di acqua alta sia quelle medie più frequenti, sia quelle definite eccezionali. Ieri il Mose sarebbe stato alzato alle 4.30 per fermare la marea; alle 13.00 sarebbe stato riaperto e tutto sarebbe tornato come prima, ma la città sarebbe rimasta all'asciutto, protetta da quest'ennesima acqua alta". (Ansa)

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