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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il Mose alla prova del nove, sabato è il giorno della prima attivazione

Dopo 10 anni di lavori la granda opera della laguna veneziana si mostra all'Italia, alla presenza del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi

Sabato è il giorno del bottone rosso: dopo dieci anni di lavori, di critiche e, recentemente, anche di guai giudiziari, il Consorzio Venezia Nuova mostra a tutta Italia la sua creatura, quella grande opera cresciuta nella laguna e che ha lo scopo di proteggere il delicato capoluogo veneto dall'acqua alta. Ad assistere alla prima prova ufficiale del Mose sono venuti in tantissimi: giornalisti, tecnici, ingegneri e anche il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, accompagnato dal sindaco Giorgio Orsoni e dal governatore Luca Zaia. E, con un simile pubblico, c'è solo da sperare che tutto vada per il meglio.

IL MOSE IN FUNZIONE: IL VIDEO DELLE PROVE

I NO MOSE IN PRIMA LINEA: PROTESTE IN STRADA

PROVE TECNICHE – In verità non si tratta dei primi esperimenti di funzionamento: da qualche mese le paratoie già installate vengono fatte muovere con importanti “giri di prova”, uno dei quali finito male, con uno degli enormi pannelli rimasto bloccato per un problema di aria compressa. Ma questi inconvenienti, assicurano i responsabili del progetto al Gazzettino, sono stati superati e ora si è andati sicuri verso la prova del nove, sotto gli occhi di tutto il Paese. Il fatidico pulsante è stato azionato alle 14.30, ma prima per i tanti visitatori c'è stato modo di visitare i cantieri del Mose. Prima a Malamocco, a Santa Maria del Mare, dove sono stati realizzati gli undici blocchi in calcestruzzo da 22mila tonnellate, grandi come un condominio di dieci piani, lunghi fino a 50 metri e larghi 26, i “cassoni” che sono stati già calati nella bocca di porto del Lido-Treporti per alloggiare le paratoie. Poi è stata la volta della visita alla grande opera, andando ad ammirare il Mose in funzione proprio dal lato di Treporti. La giornata dedicata al super progetto contro le acque alte forse non sarà bastata, da sola, a fugare tutti i dubbi, ma sicuramente ha potuto rasserenare molti animi dopo le recenti critiche alle cerniere, dopo le accuse di collusione mafiosa e dopo le vicende giudiziarie di Piergiorgio Baita e di Giovanni Mazzacurati.

Le proteste prima della prova generale del Mose

L'OPERA - "Abbiamo una prima prova di sistema - ha detto il direttore generale del Consorzio Venezia Nuova, Hermes Redi - è un piccolo passo di una strada che continua". Attualmente il Mose è arrivato ad uno stato di avanzamento dei lavori di circa l'80% e il suo completamento è previsto entro il 2016, mentre l'anno successivo la sua entrata in funzione. Un'opera interamente made in Italy e che non pensa solo all'aspetto tecnico della difesa di Venezia e della Laguna dalle acque alte - l'innalzamento è previsto con un'alta marea superiore ai 110 centimetri sul medio mare, statisticamente 5-7 volte all'anno - ma attraverso opere complementari interviene a salvaguardia e recupero dell'aspetto morfologico e ambientale del sistema lagunare, e quindi della stessa città e delle isole vicine.

L'EMOZIONE DEL SINDACO ORSONI. Anche il sindaco Orsoni è intervenuto per presentare l'opera: "Penso che sia certamente un momento molto importante ed emozionante. Ringrazio per primo il ministro Lupi per la sua presenza e per l'impegno manifestato per quest'opera, che è stata frutto di una collaborazione vasta di tante forze dell'imprenditoria e della politica italiana. Per Venezia è certamente un momento di svolta: quest'opera cambierà in modo molto radicale il modo di approcciarsi alla città e alla sua laguna, che sono, è bene ricordarlo, una cosa sola. Il messaggio importante che va dato al mondo è che Venezia è una città viva e vitale, una città della contemporaneità. Quest'opera lo sta a dimostrando e sono grato al Governo attuale e a quelli che lo hanno preceduto  per l'enorme sforzo che hanno fatto nell'interesse della città".



 

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