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Cronaca Lido

Mostra del Cinema, Clooney e Bullock parlano del loro "Gravity"

Intanto il presidente di giuria Bernardo Bertolucci spiega i motivi che l'hanno spinto ad accettare l'incarico offertogli da Alberto Barbera

Scalpitano ormai gli appassionati di cinema, in molti già arrivati nelle prime ore di mercoledì davanti alle transenne poste a protezione del tappeto rosso al Lido. Mentre si aspetta l'apertura in grande stile prevista per la serata, sono già iniziate le conferenze stampa e gli appuntamenti con i protagonisti di questa kermesse. I riflettori sono stati tutti per George Clooney e Sandra Bullock, astronauti star in “Gravity”, ma ha preso la parola anche il maestro Bertolucci, a Venezia come presidente di giuria.

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ORRORI E SATELLITI - Nella conferenza stampa del film “Gravity”, film di Alfonso Cuaron che apre fuori concorso mercoledì sera Venezia 70, George Clooney non manca di dire le sue battute, di mostrare il suo solito spirito sarcastico e, rispondendo alle molte domande dei giornalisti sul film d'apertura di questa settantesima edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, di scherzare anche sui temi seri. Intanto confessa di aver comprato il collegamento di un satellite per sorvegliare gli orrori che avvengono nella regione sudanese del Darfur per la quale è da sempre impegnato: ''Ho comprato una spia in un satellite per controllare il Sudan, sapere e vedere le atrocità che si compiono lì. È stato un successo, anche se quando ci sono le nuvole occorrono i raggi infrarossi'', sottolinea l'attore. Ma non manca neanche la domanda attualissima su cosa debba fare il presidente Usa Barack Obama per le vicende siriane: ''Mi aspettavo questa domanda e anche una su Ben Affleck - replica ridendo - Ma devo dire che per la Siria non credo di avere una risposta''.

SECONDA VOCE - In “Gravity”, per interpretare Randy Stone, l'astronauta che vaga alla deriva nello spazio riuscendo alla fine a sopravvivere e a tornare sulla terra, Sandra Bullock ha invece avuto le dritte giuste. ''Mio fratello è amico di un astronauta, mi ha chiamato dallo spazio e mi ha dato consulenza. È incredibile cosa fa un cellulare'', ha detto l'attrice che il suo compagno di avventura George Clooney chiama Sandy. ''Per noi gli astronauti sono miti, sono invece persone normali con una passione straordinaria per la vita e il nostro pianeta. A parlare con loro ti senti umilissima''. Girare Gravity non è stato fare una passeggiata, ''riprese in condizioni estreme, piena di cavi, da sola. Ce la dovevo fare - dice la Bullock in abito fluo rosa e verde - perché la storia raccontata nel film valeva tanto. Alla fine posso dire di aver vissuto un'esperienza fisica ed emotiva incredibile''.

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GRANDE MAESTRO - Non ha potuto dire di no neppure Bernardo Bertolucci quando ad aprile il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera è tornato alla carica per strappargli il sì alla presidenza della giuria Venezia 70. ''Avevo detto no, so di che lavoro faticoso si tratta. Sono stato presidente di giuria in passato - a Cannes nel '90 e a Venezia giurato nel '93 - vedi almeno due film al giorno. Ma dopo che Barbera mi ha mandato una lettera in cui anche a nome dei selezionatori, mi metteva di fronte a certe responsabilità che avrei davanti al cinema e a chi comincia a fare questo mestiere, sono crollato ed eccomi qua''. Una responsabilità certa Bertolucci ce l'ha: un giovane inviato della stampa cinese gli ha confessato di aver deciso di imparare l'italiano dopo aver visto “L'ultimo imperatore”. ''Un onore'', ha risposto il maestro che a Venezia ha regalato il suo contributo al film collettivo per i 70 anni Venezia Reloaded in cui parla della sua disabilità. I film da vedere dai 18 ''promessi'' da Barbera sono diventati 20, ''ma ormai ho detto sì, bisognerà avere attenzione giusta per tutti, anche se nel giorno in cui ne vedremo tre non sarà facilissimo''. La speranza del presidente di giuria, condivisibile da tutti, ''è di essere sorpreso dai film. Barbera si è preso una bella responsabilità nello scegliere certi film e io, come gli altri giurati, spero di andare oltre le previsioni. Abbiamo tanti premi da assegnare. Quello che voglio di più è essere sorpreso anche nelle premiazioni che faremo''.

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INCIDENTE DI PERCORSO – La squadra di Bertolucci sarà al completo, ma lo stesso non si potrà dire di una delle altre giurie che si occuperanno della kermesse, che dovrà contare su un membro in meno. Non arriverà infatti al Lido lo sceneggiatore romeno Razvan Radulescu, membro della giuria Opera Prima. ''E' stato derubato di tutto, praticamente lasciato nudo. Era su un treno ad alta velocità, un Tgv, che dalla Francia lo portava a Venezia'', ha detto il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera presentando i giurati di Venezia 70. La giuria dell'Opera Prima, presieduta dalla regista Haifaa Al Mansour e con l'italiana Maria Sole Tognazzi, resterà composta di sei persone anziché sette.

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