Prende la mozzarella dal frigo e la apre sul piatto in cucina: è rosa

Naturalmente l'ha lasciata là. Senza prendere il coltello e tagliarne un pezzo per assaggiarla. "Era troppo insolita come cosa - racconta il cognato - ha preferito evitare rischi inutili". Vi ricordate il caso delle "mozzarelle colorate" che fece discutere (e preoccupare) mezza Italia nel 2010? E' tornato suo malgrado d'attualità anche nella cucina di una signora di Marcon che nel fine settimana ha preso una confezione del prodotto dal frigo dopo averla acquistata in un supermercato del paese mercoledì e l'ha aperta su un piatto. Subito lo stupore ha fatto capolino sul suo volto: la mozzarella invece di essere candida era rosa. Filamenti colorati attraversavano tutta la superficie dell'alimento, destando naturalmente preoccupazioni sulla sua salubrità: "La mozzarella dal momento dell'acquisto all'apertura della confezione era stata tenuta sempre in frigo - dichiara A.V., il cognato della donna - Lei naturalmente è rimasta stupefatta".

Il dibattito sulle mozzarelle colorate è tornato d'attualità a febbraio di quest'anno, quando la Procura di Torino ha chiuso le indagini nei confronti di tre aziende che producono latticini, sulla scorta degli episodi segnalati nel 2010. Sulla base degli accertamenti sarebbe stato evidenziato come a causare questo tipo di fenomeno sia la contaminazione del batterio Pseudomonas fluorescens nell'acqua di lavorazione. Secondo "Il Fatto Alimentare" le mozzarelle colorate presentano quindi un decadimento qualitativo e dovrebbero essere ritirate dal mercato trattandosi di un alimento alterato. Non sarebbero però pericolose per la salute.

In sintesi: questo batterio "ubiquitario" si trova in tanti prodotti, dalla carne, al pesce, alle verdure. Solo alcuni ceppi però sono in grado di produrre pigmenti. E sono proprio i casi delle mozzarelle colorate, contro cui sono state messe in campo in questi anni tecnologie soprattutto durante la fase di pastorizzazione. Ciò non vuol dire di conseguenza che in altri alimenti non ci sia questa tipologia di batteri, però invisibili. Questi fenomeni quindi non indicherebbero scarsa igiene o carenza di controlli. Seguendo il ragionamento de "Il Fatto Alimentare", portale specializzato nel settore, però, la mozzarella di Marcon avrebbe dovuto essere comunque ritirata dal mercato.