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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Polo / Pescheria Rialto

RIalto insorge: "No al museo islamico, Venezia non è in vendita"

Uno striscione esposto in Pescheria chiede al sindaco di destinare i palazzi della zona ad altri usi, possibilmente che valorizzino la storia locale

Rialto insorge contro il museo della cultura islamica e lo fa per voce dei pescatori, dei baristi e dei negozianti della Pescheria. Come riporta il Gazzettino, infatti, la proposta di destinare uno dei palazzi della zona a centro culturale musulmano non piace ai residenti e ai lavoratori del quartiere, che hanno quindi protestato esponendo uno striscione mercoledì mattina che chiedeva “Nel cuore di Venezia un museo dei veneziani: radici, storia, tradizioni”.

PRIMA VENEZIA - Il progetto del museo, ventilato dall'allora premier Enrico Letta durante la sua visita in Qatar ma in realtà già da tempo tra i disegni dell'amministrazione cittadina, ha subito suscitato reazioni durissime tra i cittadini, che in molti casi hanno chiesto che venga data a precedenza a un “museo della Serenissima” o della “storia veneziana”. Sono sostanzialmente queste anche le richieste dei manifestanti della Pescheria, che raccontano di aver raccolto nelle ultime settimane i pareri di moltissimi residenti, in gran parte d'accordo con l'incompatibilità di un esposizione della cultura orientale nel centro della città. Certo, qualcuno potrebbe replicare che i “musei della Serenissima” esistono già da tempo (cosa sarebbero se no il Ducale, l'Arsenale o l'esposizione stabile del Correr?), ma gli esercenti di Rialto insistono: la storia della Repubblica Marinara (e di quello che l'ha preceduta) va sempre al primo posto.

“NON È RAZZISMO” - Per sostenere le loro tesi gli “scontenti” della Pescheria parlano dell'importanza di non "svendere" la città, continuando un processo di svalutazione della storia locale a favore del turismo e della commercializzazione della cultura; Venezia non è in vendita, sostengono i residenti e i lavoratori di Rialto, e nemmeno i suoi cittadini: un messaggio talmente chiaro che il gruppo sta lavorando per stamparlo pure sulle magliette. Il rifiuto del museo islamico, ci tengono comunque a sottolineare gli attivisti, non va visto come un gesto razzista, poiché tutti si dicono perfettamente consapevoli dell'importante ruolo svolto da Venezia nel corso dei secoli proprio nei contatti con l'Oriente, ma Rialto "non è il posto giusto". Insomma, un po' come succede in tutta Italia per le moschee, costruirle va bene, ma non sotto casa nostra. D'altronde è innegabile la validità della battaglia per farsi ascoltare: da settimane il gruppo chiede un incontro con il sindaco, ma da Ca' Farsetti nessuna risposta, a Venezia l'opinione dei veneziani non è più importante.

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