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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Portogruaro

Malaria, in ospedale a Portogruaro ispettori del ministero e Nas: "Siamo a disposizione"

L'ulss 4 ribadisce che al momento della dimissione della piccola Sofia non c'erano sintomi della malattia. Autopsia eseguita giovedì pomeriggio, la verità da un prelievo di sangue?

Continuano gli accertamenti dopo la morte della piccola Sofia, la bimba di 4 anni deceduta nei giorni scorsi agli Spedali Civili di Brescia per malaria. Si tratta di un primo sospetto caso "autoctono" da trent'anni a questa parte. Nel pomeriggio è stata eseguita l'autopsia sul corpo della bambina, per stabilire non solo la causa del decesso, ma anche il ceppo preciso della malattia. Se sarà uguale ai 4 ricoverati all'ospedale di Trento (dove è stata ricoverata la paziente prima del trasferimento a Brescia) avvalorerebbe l'ipotesi di un contagio nel nosocomio trentino. Allo stato è stato confermato il decesso per "encefalopatite malarica", ma ci vorranno giorni per gli ulteriori accertamenti necessari. Un'indicazione importante prima potrebbe giungere dall'analisi di un campione di sangue prelevato il 17 agosto dalla bambina prima che la malattia fosse individuata. La piccola era stata ricoverata per il diabete, dopo una breve degenza a Portogruaro, per la stessa ragione. "Era stata rilevata solo una lieve carenza di globuli bianchi - hanno spiegato - che era compatibile con la diagnosi di diabete. Un'analisi genetica potrebbe dire se già allora fosse presente la malaria. Caso in cui sarebbe necessario pensare a un'incubazione già in atto da quando era in vacanza a Bibione. Altrimenti sarà da continuare la ricerca di un vettore a Trento".

INDAGINI SU PORTOGRUARO E BIBIONE

I sospetti si concentrano anche sull'ospedale di Portogruaro e la zona di Bibione, dove la piccola Sofia a metà agosto si trovava in vacanza con i genitori. A indurre la procura di Trento (che indaga per omicidio colposo a carico di ignoti) a concentrare l'attenzione anche sul territorio veneziano sono i tempi di incubazione della malattia, che insorge in un periodo compreso tra 13 e 20 giorni. Comprendendo il periodo in cui la famiglia di Sofia ha alloggiato in un campeggio di Bibione. Per questo motivo i carabinieri del Nas e i membri della task force del ministero della Salute che stanno indagando sul caso giovedì mattina si sono presentati all'ospedale di Portogruaro, dove all'inizio era stata visitata la bambina di 4 anni.

NAS E ISPETTORI DEL MINISTERO IN OSPEDALE

I militari del Nas hanno acquisito la documentazione sanitaria di Sofia, ricoverata all’ospedale di Portogruaro dal 13 al 16 agosto. La commissione ha incontrato il direttore generale, Carlo Bramezza, il direttore del pronto soccorso, Franco Laterza, il direttore del dipartimento materno infantile, Piergiuseppe Flora, e il direttore della Funzione ospedaliera, Caterina De Marco. “Come anticipato sin dal giorno in cui abbiamo appreso la tragedia – spiega il dg Bramezza - è stata messa a disposizione tutta la documentazione relativa all’aspetto sanitario della bambina. Sono stati quindi forniti i dettagli sul percorso di cura effettuato dal momento del ricovero alla dimissione, i dettagli sulle sue condizioni cliniche e ribadito e dimostrato che, al momento della dimissione, non era presente alcun sintomo riconducibile a malaria o ad altre malattie infettive”.

"NON AVEVA SINTOMI DELLA MALATTIA"

La commissione ministeriale ha poi controllato il reparto di Pediatria e la stanza di degenza della bambina, dov’è stato riscontrato che le finestre del reparto non sono apribili dai pazienti bensì solo da personale medico e infermieristico come ulteriore misura di tutela. “Ritengo che questo incontro sia servito a chiarire ulteriormente la posizione dell’Ulss4 nell’ambito di questa tragedia – conclude Bramezza - . Invito quindi nuovamente la popolazione a stare tranquilla: in queste zone non c’è pericolo di contrarre la malaria. Sul fronte ambientale, i campionamenti del dipartimento di prevenzione hanno accertato che sul litorale, e nello specifico a Bibione, non c’è presenza della specie di zanzara che può trasmettere la malaria".

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