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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I lunghi tentacoli della Ndrangheta in Veneto: "Tante indagini di recente su gruppi mafiosi"

Lo rileva il procuratore D'Ippolito al termine delle indagini che hanno portato a smantellare una banda dedita a truffe e riciclaggio. "Troppo spesso collegamenti con cosche del Sud"

"Ancora una volta le nostre indagini e i nostri provvedimenti cautelari hanno come oggetto persone con collegamenti con importanti cosche della Ndrangheta". Un fenomeno, quello dell'infiltrazione delle mafie nel Veneto e nel Veneziano, che è più diffuso di quanto si pensi. Almeno secondo il procuratore Adelchi D'Ippolito, che commenta la conclusione delle indagini relative a un gruppo criminale dedito a frodi e riciclaggio appena smantellato e operativo soprattutto in zona San Donà. Malavitosi che rilevavano società in difficoltà e acquistavano prodotti senza mai pagarli, ricorrendo alla bancarotta fraudolenta. Con l'utilizzo anche di metodi mafiosi.

"Intendiamo mantenere alto il livello di guardia su questo tipo di fenomeni che riguardano la nostra regione - ha detto - Sono diverse le indagini che riguardano calabresi arrivati in Veneto per dare il via ad attività criminali. Oltretutto creano un danno a tutto il territorio, perché un fornitore che non viene pagato va in difficoltà. E così alcune famiglie venete si sono trovate senza lavoro e per strada".

Claudio Lunardo, comandante provinciale dei carabinieri, aggiunge: "È la quarta rilevante operazione in 3 mesi. La prima sulla prostituzione a Mestre, poi il traffico di stupefacenti a San Donà e i reati predatori a Portogruaro. Ora questa, che è la più estesa e complessa. L'indagine è stata condotta e avviata dai carabinieri della procura di Venezia e poi è stata saldata con quella dei carabinieri di San Donà. A capo di questa organizzazione c'erano due personaggi contigui alle cosche che avevano stabilito le loro radici qui in Veneto. E questa è la nota più preoccupante".

Per Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, si tratta di una "stangata memorabile". A dimostrazione che "il crimine può essere organizzato quanto vuole, ma in Veneto trova sempre pane duro per i suoi denti, grazie all’abilità di inquirenti e forze dell’ordine”. "Oltre 150 imprese truffate per un volume d’affari di svariati milioni di euro – aggiunge Zaia – testimoniano della vastità e dell’importanza di questa operazione portata a termine con un’attività investigativa molto complessa. Un nuovo segnale, forte e chiaro al crimine". Gli fa eco il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ringrazia i carabinieri "per il costante impegno per garantire la sicurezza dei cittadini". "In questo modo - aggiunge - dimostrate quotidianamente che lo Stato è presente sul territorio e ha a cuore la sicurezza dei propri cittadini".

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