"Stop deportation", no global in azione: imbrattato il consolato greco di Venezia
Il blitz mercoledì mattina in laguna davanti alla sede di rappresentanza ellenica. Vernice rossa sullo stemma. Nel mirino l'accordo sulla gestione dei profughi: "Deportazioni di massa"
Dopo il consolato austriaco tocca a quello greco essere "sanzionato" dai no global. Mercoledì mattina, infatti, dopo che dal 4 aprile è entrato in vigore l'accordo tra Unione Europea e Turchia per la gestione dei flussi di migranti, alcuni manifestanti si sono radunati di fronte alla sede del consolato ellenico e hanno lanciato della vernice rossa sugli stemmi antistanti l'ingresso. A simboleggiare il sangue dei migranti su cui sarebbe stata stipulata l'intesa delle scorse settimane: "Centinaia di migranti in queste ore sono stati imbarcati dalle autorità greche e turche - dichiarano i manifestanti - dai porti di Lesbo e Chios li hanno portati a Dikili, Turchia Occidentale. Deportazioni di massa dunque".
Secondo i no global Istanbul non concederebbe a quest'ultimi lo status di rifugiato: "Centinaia di migranti sono stati rispediti in un Paese che è stato definito "sicuro" - sottolineano - Come si può definire sicura la Turchia? Un luogo dove sta avvenendo una delle più grandi stragi degli ultimi anni, dove la libertà di espressione non c'è. Non vogliamo e non possiamo restare in silenzio. Da Idomeni al Brennero né reti, né muri, né filo spinato".
I manifestanti hanno quindi scritto "Stop Deportation" sulla porta del consolato ellenico, imbrattando di vernice rossa la targa sovrastante. "La Grecia, così come l'Austria e tutti gli Stati dell'Unione, hanno la responsabilità del sangue versato da migliaia di persone, e se l'accordo continuerà ad essere rispettato che ne sarà dei migranti rispediti in Turchia?", concludono i no global.