rotate-mobile
Cronaca

"Noventa non è città d'arte": la Provincia vince il braccio di ferro

Il Tar accoglie la difesa della presidente Francesca Zaccariotto e rigetta la richiesta di danni presentata dal Comune: "Dal municipio solo strumentalizzazioni politiche. Noi abbiamo attuato la normativa regionale"

Il Tribunale amministrativo regionale di Venezia, con un’ordinanza depositata ieri, ha rigettato in via cautelare la richiesta del Comune di Noventa di Piave di danni nei confronti della Provincia di Venezia per il mancato riconoscimento di Noventa come “città d’arte”. L’ordinanza, scritta dal presidente della sezione, ha confermato la correttezza delle scelte applicate dall’amministrazione Zaccariotto e "riconosciuto la validità della linea adottata, dimostrando chiaramente che la richiesta dei danni fatta dal Comune di Noventa era pretestuosa". Ne dà notizia la Provincia tramite una nota: "La causa avviata dal Comune - spiega il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto - partiva da strumentalizzazioni politiche, più che da elementi oggettivi. Ricordo che la nostra valutazione del caso Noventa è del tutto coerente con la normativa regionale che regola la materia. E mi piace ricordare che l’attuale legge regionale, a partire dal dicembre 2011 ha fatto propri alcuni principi che la Provincia aveva inserito nel proprio regolamento, già dal maggio dello scorso anno. Mi riferisco alle azioni di marketing territoriale e di promozione turistica e culturale che devono essere presenti per ottenere il riconoscimento del titolo di 'città turistica' e 'città d'arte'. Grazie a questo provvedimento, sarà possibile affrontare la questione senza inutili polemiche, prendendo adeguatamente in considerazione i vari aspetti economici e i risvolti sociali che sono connessi alle scelte riguardanti la liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali. Ci sono in gioco questioni delicate, che vanno dall’occupazione alla valorizzazione dei centri storici, alla tutela dell’ambiente, alla difesa degli equilibri sociali e famigliari, questioni che vanno affrontate con pacatezza e provando a comporre e tenere insieme i diversi interessi in gioco".

La legge regionale 30 del 2011 consente alcune deroghe per le aperture domenicali, per un numero massimo di 24 giorni, in contrasto con la legge nazionale sulla spending review che ha liberalizzato completamente le aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi. Al regolamento provinciale spetta poi la precisazione dei criteri di attribuzione, con validità in tutto il territorio veneziano.  Ad oggi la Provincia ha accolto favorevolmente la richiesta di riconoscimento di Quarto D’altino e Mira, rigettando invece le domande di Mirano e Noventa di Piave. E’ prevista la possibilità di fare accordi fra i comuni, per valorizzare in modo integrato il patrimonio esistente e utilizzare al meglio le risorse disponibili, con il coinvolgimento delle categorie economiche che conoscono la situazione territoriale in materia di commercio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Noventa non è città d'arte": la Provincia vince il braccio di ferro

VeneziaToday è in caricamento