Scatta dal primo marzo la "rivoluzione" nei canali veneziani: entrano in vigore le nuove norme di navigazione, pensate dall'amministrazione del commissario Vittorio Zappalorto per aumentare la sicurezza e ridurre la mole di traffico acqueo che attanaglia i rii, in particolar modo il canal Grande. Regole che, come riporta il Gazzettino, fin dalla loro emazione hanno provocato una serie di polemiche.

A cominciare dal divieto di navigazione, in canal Grande e nei rii principali, per le imbarcazioni a remi private e "anomale", come le tavole da windsurf su cui si rema in piedi, i dragon boat e le canoe. Altra norma destinata a rivoluzionare la configurazione del traffico è l'obbligo, per le gondole, di procedere in fila indiana e non più affiancate: ma sono coinvolti anche taxi e barche da trasporto. Solo i vaporetti Actv, per ora, sono esentati da stravolgimenti.

A taxi vuoti o fuori turno e ai noleggi con conducente sarà vietata la circolazione in canal Grande tra le 8 e le 15: sempre nel rio più famoso di Venezia, il tratto tra rio Novo e rio di Cannaregio e quello tra rio del Fondaco e rio di San Salvador saranno off-limits anche per le imbarcazioni da diporto, ma solo tra le 8 e le 12 da lunedì a venerdì. Ai trasportatori sono confermate tutte le limitazioni imposte dal 2013 e, in certi casi, inasprite (come per il sestiere di San Marco, dove il divieto di circolazione è anticipato dalle 16 alle 14).

Proteste si levano da ogni parte: la Confartigianato sottolinea come ormai siano proibitive le condizioni e gli orari per consegnare le merci. L’Ascom punta il dito invece contro Actv, chiedendo che sia ridotto anche il traffico dei battelli, ad esempio dirottando "all’esterno" chi è interessato ad arrivare a San Marco. Malumori anche tra i tassisti, che accusano la normativa di punire i fruitori dei servizi senza togliere i pericoli alla navigazione.