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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Croce / Piazzale Bainsizza

Cherchi si insedia come nuovo procuratore capo: "Desidero un ufficio unito e compatto"

Il nuovo capo della Procura prende posto in cittadella della giustizia. Obiettivo processi più rapidi: "Perché i procedimenti penali in sé sono un danno. Sul terrorismo massimo impegno"

Unità di intenti e consapevolezza della necessità di processi più rapidi: "Perché essere sotto procedimento è comunque un danno, sia che si sia colpevoli, sia che si sia innocenti", ha dichiarato il nuovo procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. Primo giorno con pieni poteri per lui, che già nei giorni scorsi ha preso confidenza con la cittadella della giustizia. "Da domani siamo operativi e controllerò i fascicoli più rilevanti che impegnano l'ufficio - ha dichiarato ai giornalisti dopo il passaggio di consegne giovedì mattina - Tengo molto all'unitarietà dell'ufficio. Serve che sia coeso sulle scelte fondamentali. Ci saranno sempre diverse opinioni, ma sulle questioni importanti la parola dell'ufficio deve essere una sola".

Tanta energia e tanta voglia di iniziare a lavorare sugli argomenti scottanti, consapevoli dei problemi che attanagliano il settore: "Un processo più breve credo sia obiettivo di tutti i magistrati - ha affermato Cherchi - Sono convinto che un processo non può chiamarsi giusto se non è rapido. Stare sotto processo penale è un male in sé. Migliorare non dipende solo da noi: possiamo fare tutto ciò che possiamo nell'ambito del nostro armamentario giuridico, ma il resto dipende dal ministro della Giustizia". Si auspicano quindi nuovi concorsi per personale amministrativo di supporto, che deve anche essere messo in condizione di lavorare.

Parole che giungono anche dopo l'indizione di scioperi sia da parte degli avvocati, sia della magistratura ordinaria: "Ci sono tante ragioni per protestare - ha concluso il procuratore capo - abbiamo firmato anche un appello presentato al ministro. Sulla prescrizione siamo d'accordo con i legali. Serve una riforma, ma ciò non si traduca in processi lunghi 20 anni che si scaricherebbero tutti sulle spalle dei cittadini. Sarebbe inacettabile". Impegno massimo anche sul fronte terrorismo: "Collaboreremo con chi è in prima linea - ha detto Cherchi - nell'ambito delle nostre competenze". 

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