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Cronaca

Mancano i soldi, l'Alta velocità Venezia-Trieste diventa più "low cost"

Niente quadruplicamento dei binari. Ora il commissario Mainardi punta a ottimizzare l'esistente. Con 750 milioni di euro si farà la bretella per l'aeroporto e si punterà l'attenzione sullo scalo di Mestre

Mancano i soldi. Via quindi a una versione della tav Venezia-Trieste "low cost", se così si può chiamare comunque un investimento da 750 milioni di euro. Il commissario per l'Alta velocità Bortolo Mainardi martedì ha riunito i presidenti di Confindustria Veneto Andrea Tomat e di Confindustria Friuli Venezia Giulia Alessandro Calligaris a pranzo. Il nocciolo della questione è arrivato subito: c'è necessità dell'alta velocità, ma non c'è disponibilità illimitata di soldi. Spunta quindi un nuovo progetto più "realistico". Nessun binario nuovo, "risparmio" di suolo e sfruttamento al massimo della linea che già si ha, con in più la bretella di raccordo con l'aeroporto Marco Polo.

Non si punterebbe più quindi a quadruplicare i binari, ma a sfruttare al massimo la Venezia-Trieste, ora utilizzata solo al 40%. Nel mirino quindi finiscono lo snodo di Mestre, un "collo di bottiglia", e la trentina di passaggi a livello tra Venezia e Ronchi dei Legionari.

 

Ottimizzare l'esistente. Il quadruplicamento dei binari, poi, sarà un progetto da portare avanti in futuro, quando la linea esistente arriverà a saturazione. E, si spera, ci saranno più risorse economiche. Velocità ridotte, ma sempre e comunque tav. Solo più "soft".

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