Okwui Enwezor è stato nominato dal Cda della Biennale di Venezia direttore del settore arti visive per la 56esima Esposizione Internazionale d'Arte che si svolgerà nel 2015. Nato in Nigeria nel 1963, Okwui Enwezor è curatore, critico d'arte, giornalista e scrittore.

CURRICULUM DA OSCAR - Enwezor subentra al curatore della Biennale d'arte Massimiliano Gioni. Dal 2011 è direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera. È stato direttore artistico della Johannesburg Biennale in Sudafrica (1996-1998), di documenta 11 a Kassel in Germania (1998-2002), della Bienal Internacional de Arte Contemporaneo di Siviglia in Spagna (2005-2007), della Gwangju Biennale in Corea del Sud (2008) e della Triennal d'Art Contemporaine di Parigi al Palais de Tokyo (2012). I suoi campi di interesse spaziano dal mondo delle mostre internazionali ai musei, dall'università all'editoria. Nel 1994 ha fondato "Nka: Journal of Contemporary African Art", edito da Duke University Press. È autore di numerosi saggi e libri tra cui ricordiamo “Archive Fever: Uses of the Document in Contemporary Art” (2008). La nomina veneziana è stata formalizzata al termine del Cda presieduto da Paolo Baratta che ha stabilito per la Biennale del 2015 le date dal 9 maggio al 22 novembre ai Giardini e all'arsenale di Venezia.

GRANDE SUCCESSO - “Abbiamo chiuso una straordinaria mostra-ricerca dove si è cimentato con grande successo Massimiliano Gioni, che ha ottenuto il record dei visitatori, in particolare dei giovani visitatori, coinvolgendo così la più ampia fascia di pubblico di sempre nell'esperienza culturale ed emotiva che la Biennale può suscitare". Così il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, al termine del Cda. "Ci rivolgiamo ora, per la prossima edizione, a una persona che ha già alle spalle numerose esperienze, con un vasto bagaglio di attività e studi rivolti ai molteplici temi relativi all'arte - ha aggiunto -, e che si è confrontato criticamente col complesso fenomeno della globalizzazione, a fronte delle espressioni provenienti da radici locali". "La personale esperienza di Enwezor - ha concluso Baratta - è un punto di riferimento decisivo per l'ampiezza del raggio geografico di analisi, per la profondità temporale degli sviluppi recenti nel mondo dell'arte, per la variegata ricchezza del presente".