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Cronaca Campagna Lupia / Via I Maggio

Convalidato l'arresto del padre per l'omicidio di Alessandro Minto

Il 70enne Guerrino rimane in carcere. Durante l'udienza di lunedì mattina ha confermato la dinamica del delitto avvenuto a Campagna Lupia

Convalidato l'arresto per Guerrino Minto, l'agricoltore in pensione 70enne che venerdì scorso ha ucciso il figlio Alessandro con una coltellata al cuore. L'omicidio a Campagna Lupia verso le 12.20, quando i due avevano appena finito di pranzare. Davanti al gip il pensionato ha sostanziamente confermato la dinamica del delitto, scaturito al culmine di una lite tra padre e figlio. A scatenare il diverbio la richiesta dell'aggressore di riavere quei 500 euro che aveva prestato al figlio per acquistare un motore marino. Alessandro, grande appassionato di barche, stava infatti cercando di "assemblare" una imbarcazione per uscire in mare.

LA CRONACA DELL'OMICIDIO A CAMPAGNA LUPIA

Il padre gli aveva chiesto almeno 200 euro per arrivare a fine mese. Alla risposta negativa del giovane, secondo cui non era lui a essere il debitore tra i due ma il padre, si sono accesi gli animi. Pare che dei soldi contenuti in un libretto di risparmi di Alessandro Minto, infatti, non appena il ragazzo divenne naggiorenne vennero utilizzati per l'acquisto di una macchina agricola.

ALESSANDRO, BRAVO RAGAZZO CHE AMAVA LE BARCHE

Il ventenne, secondo il racconto del padre, quindi avrebbe rotto un piatto durante il litigio e si sarebbe avvicinato verso il suo interlocutore con i pugni chiusi. In modo minaccioso. Al ché l'uomo ha afferrato un coltello con lama di trenta centrimetri che si trovava sul tavolo della cucina e l'ha sferrato contro il figlio. Dritto al cuore. Un solo fendente. "O go copà!", avrebbe poi detto alla sorella, corsa giù dalle scale dell'abitazione di via Primo Maggio a Campagna Lupia sentendo prima le urla e poi il silenzio.

IL DOLORE DEGLI AMICI E DELLA FIDANZATA

Durante l'udienza di convalida di lunedì mattina l'uomo, a differenza dell'interrogatorio di venerdì scorso a poche ore dal delitto, non ha pianto. E' accusato di omicidio volontario aggravato sia per il vincolo di parentela con la vittima, sia per i futili motivi per cui è stato perpetrato. Nonostante l'età (Guerrino Minto ha superato i settant'anni), all'uomo non sono stati concessi gli arresti domiciliari.

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