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Cronaca San Michele al Tagliamento / via Cesarolo

Omicidio di Cesarolo: Lirussi condannato a 17 anni di carcere

Il compagno di Eufemia Rossi, trovata cadavere il 2 aprile 2010 lungo un argine nella frazione di San Michele al Tagliamento, aveva confessato il delitto. Il pm per lui aveva chiesto l'ergastolo

Diciassette anni di carcere. Questa la condanna inflitta dal gup di Udine Paolo Milocco nei confronti di Gianni Lirussi, l'assicuratore 65enne in pensione accusato dell'omicidio della compagna Eufemia Rossi, trovata cadavere il 2 aprile 2010 con il cranio sfondato lungo l'argine di cemento di una canale scolmatore a Cesarolo di San Michele al Tagliamento.

Contestandogli l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi e l'occultamento di cadavere, il pm Maria Caterina Pace ne aveva chiesto la condanna all'ergastolo, diminuita per il rito abbreviato a 30 anni di reclusione. L'avvocato difensore Daniela Lizzi aveva invece invocato l'omicidio preterintenzionale, la riduzione della capacità di intendere e volere e l'esclusione dell'aggravante dei futili motivi. Il gup, nell'escludere l'aggravante, ha condannato l'imputato a 16 anni per l'omicidio e uno per l'occultamento di cadavere.

Lirussi era stato fermato dai carabinieri poche ore dopo il ritrovamento della donna. In seguito aveva confessato di aver ucciso la convivente al culmine di un litigio in cui, oltre a essere stato attaccato in prima persona lui, Eufemia Rossi avrebbe messo in mezzo il suocero. "A quel punto non ci ho visto più e l'ho sbattuta contro il muro, poi contro un tavolino che c'è nel garage. Lei è caduta e io me ne sono andato in giro", ha dichiarato l'omicida durante la sua confessione.

Il giudice ha anche riconosciuto il risarcimento danni alle due parti civili costituite, 100mila euro alla madre e 40mila alla sorella della vittima, che avevano chiesto 500mila euro di danni ciascuna.

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