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Cronaca Lido / Via Antonio Loredan

Donna uccisa e messa in valigia: "Coppia di fidanzati voleva fuggire"

Interrogatorio per i due fermati per l'omicidio della studentessa. Ragazza non risponde. Disse che era stato il fidanzato a uccidere con una corda

Potrebbe essere stata uccisa con una corda Mahtab Ahadsavoji, la 29enne iraniana trovata senza vita in un canale del Lido una settimana fa. Potrebbe. Perché la coppia di fidanzatini indiani fermati per omicidio, che condividevano l'appartamento milanese con la vittima, davanti al gip non avrebbero fornito alcuna nuova indicazione utile per le indagini. Gagandeep Kaur, 30 anni, compagna di Rajeshwar Singh, 29 anni, come riportano i quotidiani locali, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

La sera del fermo, però, davanti al pm del capoluogo milanese, avrebbe invece raccontato una versione diversa da quella del fidanzato. Poi però ritrattata martedì mattina. Sarebbe stato il compagno (portiere d'albergo) a togliere la vita alla coinquilina con una corda. Un particolare importante, perché gli investigatori della squadra mobile di Venezia hanno specificato che sul collo della giovane vittima (messa in un trolley senza vestiti e portata in treno da Milano a Venezia) c'era il segno di una possibile aggressione.

La morte, infatti, sarebbe avvenuta per asfissia. Ma al momento di parlare con il giudice non c'è stata alcuna conferma di quanto riferito al pm pochi giorni prima.

Rajeshwar Singh, invece, il portiere d'albergo, ha confermato la ricostruzione fornita agli inquirenti sabato pomeriggio in questura. Prima del fermo, poi convalidato martedì. I tre coinquilini la sera del 26 gennaio, il giorno prima della morte, avrebbero cenato esagerando con il whisky. L'indomani la vittima sarebbe stata trovata senza vita nel letto. Verso le 8. Già nuda. Una versione confutata dal medico legale, che colloca la morte più tardi. E dal fatto che nello stomaco della 29enne iraniana sarebbe trovato anche il pranzo. Ancora da digerire. Il gip ha disposto per i due il carcere sia per il pericolo di fuga (sotto al materasso del divano letto nell'appartamento di via Pericle a Milano sono stati sequestrati 5.500 euro), sia per il rischio di inquinamento delle prove. Il fidanzato aveva prenotato a suo nome per il 2 febbraio un volo diretto in India, dove forse avrebbe potuto godere degli appoggi dei familiari.

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