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Omicidio a Castello: la coltellata, il cartello sulla porta e la chiamata della badante | VIDEO

Licia Zambon era malata da tempo, a ucciderla sarebbe stato il marito Renato Berta. Sulla vicenda sta indagando la squadra mobile veneziana

Sarebbe stata la badante ad allertare il 113. Arrivata nell'appartamento di Castello in cui viveva Licia Zambon, l'anziana di cui si prendeva cura, ha trovato un messaggio sulla porta di ingresso: non entrare, chiamate la polizia. Ha capito che era successo qualcosa di grave e ha seguito le istruzioni, chiedendo l'intervento dei soccorsi. Sul posto - al civico 400/B, in una palazzina le cui finestre posteriori danno su Rio San Gerolamo e sulla parte est dell'Arsenale - sono arrivate le volanti assieme al 118. Il delitto era già compiuto: Licia, di 80 anni, era morta dopo essere stata colpita al petto da almeno una coltellata.

Il delitto: anziana uccisa a coltellate

Omicidio a Venezia

Ad ucciderla, molto probabilmente, è stato il marito, Renato Berta, di 85 anni. Berta avrebbe anche assunto degli psicofarmaci, tanto che i poliziotti lo hanno trovato in stato confusionale. È stato portato in ospedale, dove gli agenti lo stanno piantonando in attesa di poter sentire la sua versione dei fatti. La dinamica e le motivazioni dell'episodio sono in fase di ricostruzione. Si sa che Licia era malata da tempo, e anche per questo aveva bisogno di essere accudita sia dalla badante che dal marito. I vicini hanno confermato che aveva smesso di uscire di casa. Secondo la questura, il motivo del gesto sarebbe da ricondursi proprio alla grave malattia patita dalla donna. La coppia ha tre figli, tutti trasferitisi altrove: Chiara, Elisabetta e Nicola.

Omicidio in casa a Castello

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