Orario cadenzato dei treni, è tutto pronto: presentati i nuovi servizi
In aumento i collegamenti tra le principali città del Veneto, ma la nuova rete prevede anche molti più cambi "al volo" per potersi spostare
Dopo le polemiche, le critiche e le accuse, l'orario cadenzato dei treni regionali del Veneto sta per diventare realtà. Le soluzioni, per quanto ancora in attesa di Rfi, sono state studiate a tavolino dalla Regione e da Trenitalia ed ora sono pronte. Per qualcuno, però, anche questa volta si tratta solo di propaganda e si continua a lamentare l'assenza di determinati servizi.
NUOVI SERVIZI – La “rivoluzione” del trasporto ferroviario inizierà come previsto da metà dicembre, come riporta anche il Gazzettino. Secondo Regione e Trenitalia aumenteranno del 23% i servizi per i passeggeri, prestando particolare attenzione alle tratte locali. Il nuovo sistema prevede numerosi treni e altrettanto numerosi cambi alle stazioni, creando una rete in stile metropolitana cittadina, senza tempi morti e con numerosi “salti” tra un convoglio e l'altro. Perché il tutto funzioni a dovere, però, servirà che l'orario cadenzato sia preciso e, soprattutto, rispettato. Crescerà anche il numero di regionali veloci per i centri urbani del Veneto e la tariffazione sarà unica e semplificata.
NUOVI TRENI – A trarre maggior beneficio dal nuovo sistema sembra sarà in particolare la tratta Venezia-Verona, con 26 regionali veloci al giorno, un aumento del 225%, e del 7% per i regionali. Verso Venezia da Treviso si avrà un calo del 24% per i regionali, a fronte di un aumento del 114% dei regionali veloci, mentre in direzione opposta resterà immutato il numero dei regionali mentre aumenterà del 76% quello dei regionali veloci. La tratta Venezia/Mestre–Padova aumenterà di 10 convogli (da 17 a 27) la frequenza negli orari di punta con i Regionale Veloci e dell’87% (da 30 a 56 convogli) per i regionali. Aumento anche per quanto riguarda la corsa da Padova a Venezia Mestre con il 44% in più dei Regionali veloci e l’83% dei regionali. Nel frattempo, però, restano le richieste dei sindaci di Martellago e Spinea, che ancora domandano una fermata a Maerne e Spinea, mentre da Marcon e Quarto permangono tante perplessità.