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Cronaca

Nuovo papà per il Pescatore di Rialto, "Gli Orti di Venezia": via al restauro

Dopo il "Gobbo di Rialto", la ditta Paolo Tamai di Quarto d'Altino ha aderito nuovamente al progetto "Veneziani x Venezia", per la valorizzazione del patrimonio storico artistico della città

Il comune l’aveva chiesto, qualcuno ha fortuatamente risposto. Dopo il “Gobbo di Rialto”, la ditta Paolo Tamai di Quarto d'Altino ha scelto di lanciarsi in una nuova sfida imprenditoriale, accollandosi i lavori di restauro della statua bronzea del “Pescatore”, opera di Cesare Laurenti, realizzata a inizio novecento e situata nell'angolo sinistro del Palazzo della Pescheria a Rialto. L’azienda, che distribuisce le insalate con il marchio “Gli Orti di Venezia”, ha aderito nuovamente al progetto “Veneziani x Venezia”, in favore della valorizzazione del patrimonio storico artistico della città.

La statua è rivolta verso il Canal Grande, ad un’altezza di circa quattro metri da terra e poggia su un basamento in pietra d’Istria, ornato da foglie e piccoli fiori, a sua volta sostenuto da tre mensole. Il restauro durerà per l’intera estate ed è stato presentato questa mattina sulla terrazza della Pescheria a Rialto. Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, il presidente di Fondaco, Enrico Bressan, il titolare della ditta Lares, Mario Cherido che effettuerà il recupero, l'imprenditore Paolo Tamai.

“Ringrazio la famiglia Tamai”, ha esordito l'assessore Maggioni, “a nome dell’amministrazione comunale, per aver aderito al progetto 'Veneziani x Venezia', dimostrando grande senso civico e sensibilità”. È la seconda volta, ha sottolineato, “che, nonostante il difficile momento economico, questi imprenditori si prendono cura di un tassello del patrimonio storico ed artistico veneziano. Questo gesto,  conferma che a Venezia ci sono molte realtà imprenditoriali illuminate che credono ed investono nel luogo in cui operano”. Adottare un pezzetto di città, ha concluso l'assessore “è un contributo importante, soprattutto in questo momento in cui per il comune è difficile intervenire”.

La scultura appare interessata in maniera diffusa dalle alterazioni tipiche di una statua in bronzo esposta all’aperto e vicino all'acqua del Canal Grande, quindi sottoposta all’aggressione degli agenti atmosferici e dell'inquinamento. Nell’opera si notano, inoltre, delle croste nere, seppur non di elevata stratificazione, e alcune alterazioni della cromia originale, le quali offuscano la lettura dei dettagli scultorei.

È intervenuto, infine, anche Tamai, lanciando quasi un invito al mondo imprenditoriale, a mettersi in gioco e a cogliere nuove strade per emergere: “Raccolgo con grande entusiasmo la nuova sfida, il progetto di restauro del Pescatore che si trova proprio al mercato di Rialto”, ha detto, “perché è necessario, in questi tempi di crisi, lavorare anche per creare nuove opportunità imprenditoriali. La bellissima esperienza che ho vissuto con il restauro del Gobbo, ha fatto conoscere anche in ambito regionale il marchio 'Orti di Venezia' ai consumatori, e ne ha fatto aumentare i volumi di vendita”.


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