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Cronaca

Sanità e problemi: code, attese e disservizi negli ospedali veneziani

C'è chi è costretto ad un'infinità di viaggi dalle isole al centro storico, chi viene "rimbalzato" da un nosocomio all'altro e chi vive nel disagio

Dalle isole fino a mestre, da Treporti a San Donà, dal Civile all'Angelo: sono sempre più numerosi i “pendolari sanitari”, i cittadini costretti a lunghe traversate per un esame di controllo o addirittura per sottoporsi a terapie settimanali; d'altronde, come riporta il Gazzettino, si tratta del nuovo sistema sanitario previsto per le Ulss venete, con medici di base in servizio 24 ore su 24 e ospedali concentrati sulle patologie acute, eppure sembra che in tutto questo meccanismo “rivoluzionario” a restare indietro siano troppo spesso i pazienti.

ISOLE E TERRAFERMA – È il caso di una famiglia di Burano, che dopo aver scoperto che uno dei figli soffriva di un'anomalia genetica al cuore ha subito voluto far controllare anche gli altri due ragazzini, come consigliato dai medici; peccato che al Civile, dove i tempi d'attesa erano anche ragionevoli, bisognasse fissare singoli appuntamenti per ogni bambino, costringendo la famiglia a un totale di ben sei viaggi dall'isola al centro storico. All'Angelo la situazione opposta: visita unica, ma a distanza di dieci mesi.

ESAMI E TERAPIE – La situazione non migliora se ci si sposta nell'entroterra: un paziente di Treporti che doveva sottoporsi a colonscopia aveva tentato di farsi assegnare all'ospedale di San Donà, viste le difficoltà di spostamento, ma essendo di una diversa Ulss non ha potuto rientrare nei dieci giorni di priorità. L'unica alternativa al Civile resta quindi Mestre, anche con 50 chilometri di viaggio in auto. Ancora più difficile è la situazione di chi è costretto ad emodialisi: ore e ore fermi nei letti del Civile, magari appunto dopo un lungo viaggio dalle isole, senza neppure una qualche comodità di sorta (basterebbe anche una televisione).

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