rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Marco / San Marco, 4136

"Benedizione di un imam a Valeria? Ok, crediamo in valori non divisivi"

Il padre della studentessa uccisa dai terroristi: "Per lei funerali civili, nessuno ci metterà il cappello sopra. Aperti a persone di ogni credo"

"Le benedizioni vanno benissimo. Se un imam intende esprimerla non ci sono problemi. Quando si parla di gente di ogni credo vuol dire credere su valori non divisivi. Sono quelli in cui crediamo". Alberto Solesin, il padre di Valeria, la studentessa 28enne uccisa a Parigi durante gli attacchi terroristici che hanno coinvolto anche il Bataclan, dove lei si trovava con il fidanzato per assistere a un concerto, parla a pochi metri dalla camera ardente della figlia. Dove in poche ore erano già centinaia i veneziani che hanno voluto rendere omaggio alla ragazza, il cui feretro è arrivato in Italia sabato mattina. La commozione della città non si è mai sopita. Anzi, i genitori di Valeria hanno voluto ringraziare per le innumerevoli dimostrazioni di vicinanza espresse negli ultimi giorni.

VENEZIANI IN CODA PER RENDERE OMAGGIO A VALERIA

Martedì, poi, i funerali civili in piazza San Marco, con sullo sfondo la Basilica di San Marco e alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Possibile anche l'arrivo del premier Matteo Renzi: "Non saranno laici, perché saranno aperti a ogni credo - spiega Solesin - In questo modo tutti potranno partecipare senza però metterci il cappello sopra". Il pensiero naturalmente è sempre lì, a Valeria. I genitori in questo modo hanno inteso seguire il pensiero della figlia. Volontaria di Emergency, appassionata di sociologia. Curiosa delle diversità del mondo fino a farle diventare materia di studio accademico alla Sorbona: "Mia figlia è testimonianza del coraggio di andare avanti con impegno e solidarietà, migliorando se stessi e quello che ti circonda - ha affermato il padre - Aveva molto senso della giustizia, fin da quando frequentava le elementari".

VALERIA MORTA TRA LE BRACCIA DEL FIDANZATO

MARTEDI I FUNERALI CON IL PRESIDENTE MATTARELLA

Il ringraziamento dei genitori è andato anche alla "macchina" istituzionale che fin dalle prime ore di sabato si è messa in moto per costituire un riferimento per la famiglia Solesin: "Abbiamo abuto un'impressione molto particolare di questa macchina che si è canalizzata attorno a noi - ha commentato Alberto Solesin - Dall'unità di crisi della Farnesina alle autorità diplomatiche a Parigi, ma anche alle forze di polizia e il questore di Venezia. Io faccio un lavoro per cui devo tenere contatti con persone di un certo tipo che a volte si rivelano freddi. In questo caso invece non è stato così. Mi fa pensare che un questore, che credo abbia molti impegni durante la giornata, abbia trovato il tempo per scrivere una lettera molto toccante. Ora abbiamo ancora due giorni di rappresentazioni pubbliche - conclude - Vediamo poi come sarà". Importante, sicuramente, tornare a vivere: "Ho visto tante ricostruzioni sul colloquio che Andrea, il fidanzato di Valeria, ha avuto coi carabinieri. Io sono stato con lui tanti giorni a Parigi, non gli ho chiesto nulla e non voglio sapere. Sapere di come sono andate le cose quella sera non cambia nulla nel destino di mia figlia e degli altri 131 sfortunati morti quella notte". L'invito è quello di andare avanti: "Ho visto a Parigi gente piangere, ma tornare anche ad andare ai bistrot. E' quello che dobbiamo fare noi: andare in giro". Quando le telecamere si spegneranno, poi, e Valeria riposerà a San Michele, rimarrà solo il lutto. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Benedizione di un imam a Valeria? Ok, crediamo in valori non divisivi"

VeneziaToday è in caricamento